Dossier n. 267/2019 - Epidemiologia e impatto clinico, economico e organizzativo del diabete in Emilia-Romagna. Compendio delle attività di ricerca 2016-2018

Descrizione/Abstract:

La gestione del diabete rappresenta una sfida per gli attuali sistemi sanitari per gli aspetti epidemiologici di diffusione della malattia, per gli aspetti clinici di evoluzione, prognosi e complicanze della malattia, per gli aspetti organizzativi di sviluppo di percorsi assistenziali dedicati e per gli aspetti economici di consumo di risorse. Questo Dossier raccoglie obiettivi/metodologie e risultati di alcune attività di ricerca realizzate dall’Agenzia sanitaria e sociale regionale dell’Emilia-Romagna in collaborazione con la Scuola superiore per le politiche della salute dell’Università di Bologna e con le Aziende USL di Bologna, Modena, Parma, Piacenza e della Romagna, nel triennio 2016-2018.

  • Stima di prevalenza, valutazione dell’impatto clinico in termini di mortalità e complicanze e analisi del consumo di prestazioni sanitarie nella popolazione diabetica di età uguale/superiore a 18 anni residente in Emilia-Romagna nell’arco temporale 2010-2016. Lo studio è stato condotto analizzando i flussi amministrativi correnti relativi a ricoveri ospedalieri, farmaci prescritti, prestazioni di specialistica ambulatoriale e il Registro di mortalità.
  • Valutazione dei costi diretti sanitari nell’anno 2015 dei pazienti con diabete delle Aziende USL di Parma, Modena e Bologna, condotta analizzando informazioni contenute in flussi amministrativi correnti e database aziendali specifici per il diabete. I costi sono stati stratificati per complessità e fattori di rischio, utilizzando un modello ad alberi decisionali di tipo CART (classification and regression tree).
  • Stima dei costi imputabili alle prestazioni previste dalle linee guida regionali per la gestione integrata del paziente con diabete mellito di tipo 2. Per identificare il costo ipotetico teorico da riferire al percorso per questo tipo di diabete, si è proceduto con un approccio incrementale, dapprima analizzando il processo diagnostico-terapeutico per la gestione integrata del diabete mellito di tipo 2 e successivamente procedendo alla quantificazione del costo ipotetico teorico.
  • Studio quali-quantitativo finalizzato a individuare le cause di non aderenza al percorso diagnostico-terapeutico del diabete indicato dalle linee di indirizzo regionali, nelle Aziende USL di Piacenza, Modena e della Romagna. In una prima fase sono stati analizzati i determinanti della non aderenza alle linee guida desumibili dalle banche dati amministrative corrente; nella seconda fase sono stati condotti alcuni focus group di approfondimento con professionisti sanitari e pazienti.
  • Studio di valutazione dell’impatto clinico dell’aderenza alle linee guida regionali e del modello di gestione integrata per l’anno 2015, in pazienti con diabete appartenenti alle Aziende USL di Parma, Modena e Bologna, attraverso flussi amministrativi correnti e database aziendali specifici per il diabete.

 

Messaggi chiave

  • Tra il 2010 e il 2016 in Emilia-Romagna la prevalenza del diabete è cresciuta del 4,2%. Nel 2010 vi erano 240.779 soggetti diabetici con età uguale o superiore a 18 anni, nel 2016 erano 265.470. La percentuale di diabetici è cresciuta dal 6,29% nel 2010 al 6,9% nel 2016, verosimilmente a seguito dell’identificazione precoce delle persone a rischio e/o malate.
  • Si sono ridotti i tassi standardizzati di mortalità (-2,2%), coma diabetico (-41,1%), cardiopatia ischemica acuta e cronica (-23,7%), infarto miocardico acuto (-13,3%), ictus (-21,9%); sono inoltre calate le complicanze oculari (-38,2%), le retinopatie (-31,9%), gli interventi di rivascolarizzazione periferica (-7,1%) e di amputazione degli arti inferiori (-19,2%), le procedure di dialisi (-9,5%). Sono invece aumentate le complicanze renali (+7,5%) e gli interventi di cataratta (+17%).
  • In termini assoluti, la spesa sanitaria totale della popolazione diabetica dell’Emilia-Romagna è aumentata da 753 milioni di euro nel 2010 a 806 milioni di euro nel 2016, verosimilmente a causa dell’aumento della numerosità dei soggetti con diabete. La spesa media per assistito si è invece ridotta (-2,8%), come pure la spesa media per assistito in assistenza ospedaliera (-11,1%), mentre è aumentata la spesa media per assistito in farmaci (+9,9%) e in assistenza specialistica ambulatoriale (+5,9%).
  • Nella totalità dei pazienti diabetici, i ricoveri, i farmaci e le prestazioni specialistiche impattano rispettivamente per circa il 50%, il 30% e il 20% dei costi. Il costo mediano annuale pro capite è stato di 1.012,60 euro, con differenze non significative tra le Aziende considerate (Parma, Modena e Bologna). Il modello ad alberi decisionali ha permesso di stratificare i pazienti in sottogruppi caratterizzati da costi omogenei sulla base di 6 variabili (età, durata di malattia, complicanze renali, cardiopatia ischemica, complicanze oculari e ictus) e di identificare 10 profili di pazienti con differenze consistenti in termini di costo, con mediane che variano da 484 a 39.579 euro.
  • Il costo “teorico” del percorso - calcolato sulla base di quanto previsto delle Linee di indirizzo regionali secondo la prospettiva delle Aziende produttrici di servizi, comprensivo delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e dei costi per la gestione integrata da parte del medico di medicina generale - è stato di circa 275 euro, mentre la tariffa “teorica” corrispondente è circa 306 euro.
  • Le analisi effettuate sulle banche dati integrate disponibili a livello regionale hanno per lo più dimostrato una significativa non aderenza ai controlli da parte dei pazienti più giovani (in particolare tra i 18 e i 40 anni) e degli stranieri; è risultata invece una significativa maggiore aderenza dei pazienti più anziani ultra 60enni, insulinodipendenti e con comorbidità associate. Le informazioni emerse dalle discussioni nei focus group hanno permesso di delineare i punti di vista degli utenti e degli operatori secondo tre dimensioni risultate sempre influenti sull’aderenza ai percorsi proposti dall’Azienda: relazione tra operatori e pazienti; empowerment del paziente; aspetti strutturali e organizzativi del percorso.
  • Le stime hanno mostrato che, rispetto ai pazienti che non seguono le raccomandazioni, coloro che effettuano un monitoraggio regolare di alcuni parametri laboratoristici mostrano migliori risultati di salute in termini di minore probabilità di nuove complicazioni e di utilizzo limitato dei servizi ospedalieri (ospedalizzazioni per tutte le cause e per condizioni sensibili al trattamento ambulatoriale). Inoltre, è stato riscontrato che la partecipazione al programma di gestione integrata aumenta la probabilità di aderenza agli standard stabiliti dalle linee guida regionali.

  

Data di pubblicazione:
30/06/2019
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
Lingua della pubblicazione:
Italiano
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