Inibitori di pompa protonica. Poche conoscenze per un impiego molto diffuso

Pacchetto informativo sui farmaci 1/2012
Descrizione/Abstract:

I farmaci inibitori della pompa protonica (IPP) hanno modificato radicalmente l’approccio clinico alla patologia digestiva acido-correlata e sono tra i farmaci maggiormente prescritti nel mondo occidentale. In Italia il loro impiego ha avuto un costante incremento: si è passati da 21 DDD/1000 abitanti/die nel 2003 a 63 nel 2011.

La grande diffusione degli IPP è dovuta alla loro efficacia sui sintomi e una percepita sicurezza che ha condotto ad un uso smodato come generici “salvastomaco”. La prescrizione rilevata è superiore a quanto ipotizzabile in base alla frequenza delle condizioni cliniche per le quali gli IPP sono indicati, suggerendo ampie aree di prescrizione inappropriata.

Nonostante sia stato dimostrato che gli IPP sono ben tollerati, l’impiego per tempi molto lunghi ha fatto emergere una serie di potenziali rischi, collegabili essenzialmente a due meccanismi:

  • modifica del pH gastrico e intestinale con creazione di un ambiente sfavorevole all’assorbimento di farmaci o alimenti (legati ad un pH acido) e facilitazione allo sviluppo di una flora batterica diversa da quella fisiologica o francamente patogena;
  • interferenza coi sistemi enzimatici responsabili della metabolizzazione dei farmaci: sia nell’attivazione da profarmaci a sostanze attive, sia nella loro eliminazione.

Sono quindi ipotizzabili numerose interazioni farmacologiche fra IPP e altri farmaci, la maggior parte delle quali, però, non sono state verificate con studi clinici su pazienti “reali”, sottoposti a politerapia che sono i naturali destinatari della maggioranza delle prescrizioni di IPP.

Nei pochi ambiti in cui sono stati effettuati studi, sono emerse criticità legate all’impiego a lungo termine degli IPP (fratture, infezioni, modifiche dell’azione di altri farmaci).
Inoltre, gli studi disponibili sono di farmacodinamica, generalmente condotti in volontari sani, giovani, non trattati con altri farmaci e i pochi dati su eventi avversi e interferenze derivano da segnalazioni o da studi osservazionali (da registri, studi caso-controllo) col rischio inevitabile di possibili bias.

Questo Pacchetto informativo ha come obiettivo la sistematizzazione delle evidenze disponibili sui potenziali rischi legati all’uso a lungo termine degli IPP, per fornire un supporto alle decisioni di utilizzare tali farmaci, spesso derivate dall’assunto, non dimostrato, di una loro totale innocuità.

 

Data di pubblicazione:
21/12/2012
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
Scarica la pubblicazione:
download (PDF, 0.73 MB)

Azioni sul documento

ultima modifica 2019-01-11T11:16:40+01:00
Questa pagina ti è stata utile?

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina