Dossier n. 134/2006 - Reprocessing degli endoscopi. Eliminazione dei prodotti di scarto

Descrizione/Abstract:

Il ricorso a tecniche endoscopiche di diagnosi e cura si sta rapidamente diffondendo all’interno delle strutture sanitarie, ponendo nuovi interrogativi di tipo organizzativo e operativo. Per questo motivo l’Assessorato alle politiche per la salute e l’Agenzia sanitaria della Regione Emilia-Romagna hanno deciso di redigere una serie di linee di indirizzo per il reprocessing degli articoli sanitari per endoscopia, ossia il trattamento di pulizia, alta disinfezione, risciacquo e asciugatura degli endoscopi per il loro riutilizzo sui pazienti.

Il presente documento contiene le indicazioni per la corretta gestione degli scarti che si originano dal reprocessing e si integra con le linee di indirizzo che riguardano la scelta degli endoscopi, la prevenzione e il controllo delle infezione in endoscopia, l’uso e la manutenzione in sicurezza degli endoscopi. È quindi rivolto a medici, infermieri e operatori socio-sanitari e socio-assistenziali.

Il criterio seguito nella redazione è quello di rendere il più possibile sicura e semplice la gestione dei rifiuti e degli scarichi originati dal processo, evitando attività inutili o dannose per il personale addetto e per l’ambiente.

l metodo di lavoro seguito ha previsto la redazione del testo da parte del gruppo degli autori con l’inserimento di esempi concreti tratti dall’esperienza maturata nei reparti di endoscopia e la verifica di congruità dei contenuti da parte delle Direzioni sanitarie delle Aziende sanitarie della Regione, che hanno trasmesso le proprie proposte di integrazione, recepite nel testo.

L’analisi dei reprocessing ha mostrato che la gestione degli scarichi e dei rifiuti che si generano (in parte pericolosi) presenta aspetti rilevanti sotto il profilo sanitario e ambientale; quindi occorre progettare e organizzare le Unità di endoscopia in modo da ridurre al minimo gli impatti, ad esempio scaricando in rete fognaria i disinfettanti esausti. Questa scelta consente di non dover gestire e manipolare tali liquidi come rifiuti, operazione complessa, costosa, di maggiore impatto ambientale e potenzialmente rischiosa per gli operatori. Infatti, alcune delle sostanze impiegate per l’alta disinfezione sono pericolose; quindi è necessario provvedere a informare, formare e addestrare opportunamente gli addetti.

Le linee di indirizzo si concludono suggerendo l’introduzione di due indicatori di processo, uno relativo alla gestione ottimale dei prodotti di scarto, l’altro relativo alla scelta dei prodotti e dei processi di disinfezione meno pericolosi per gli operatori e per l’ambiente.

 

Data di pubblicazione:
30/09/2006
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
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