Medicine non convenzionali
L'attenzione della Regione Emilia-Romagna al tema delle medicine non convenzionali ha portato nel 2004 alla costituzione dell'Osservatorio regionale per le medicine non convenzionali. Fino a inizio 2018, anno della sua cessazione, l’OMNCER ha sostenuto la realizzazione di programmi sperimentali con l'obiettivo di studiare l’efficacia, la sicurezza e la possibilità di integrazione delle medicine non convenzionali nel Servizio sanitario regionale.
Le iniziative della Regione Emilia-Romagna sulle medicine non convenzionali si ispirano infatti ad alcuni principi fondamentali:
- promuovere la salute e garantire una sempre migliore assistenza sanitaria a tutti i cittadini, adeguata alle esigenze di ognuno e appropriata secondo le conoscenze disponibili. Per questo motivo il Servizio sanitario regionale è impegnato a sviluppare studi e valutazioni delle innovazioni tecnologiche e organizzative.
Il valore fondamentale è un’idea di assistenza sanitaria fondata su prove di efficacia supportate da dati scientifici, anche nella prospettiva di integrare approcci diagnostici e terapeutici propri delle MNC; - garantire i cittadini dai possibili rischi per la salute associati a un uso non appropriato delle medicine non convenzionali.
Le MNC non possono essere considerate prive di rischio per il solo fatto di avere una lunga storia o di ispirarsi a una dimensione "naturale". Inoltre, va sempre tenuta presente la preparazione professionale specifica degli operatori che praticano le MNC.
In assenza, a tutt’oggi, di una legislazione nazionale, le iniziative della Regione nel campo delle MNC devono essere sviluppate sotto forma di sperimentazioni atte a promuoverne la conoscenza, la valutazione e l’integrazione nel Servizio sanitario regionale; - mettere i cittadini nelle condizioni di partecipare consapevolmente alle scelte sulle soluzioni assistenziali più appropriate, diffondendo le informazioni derivate dalla ricerca scientifica.
L'Agenzia sanitaria e sociale regionale ha svolto attività di coordinamento e di segreteria tecnico-scientifica e organizzativa alle attività dell'Osservatorio regionale per le medicine non convenzionali; ha offerto e tuttora offre supporto metodologico ai progetti di ricerca sviluppati nell’ambito dei finanziamenti regionali dedicati all’integrazione delle medicine non convenzionali nel Servizio sanitario regionale. In particolare, a settembre-ottobre 2018 sono partiti due nuovi progetti sull’efficacia della digitopressione nel contenimento del dolore da parto e dei trattamenti di agopuntura, come supportive care per le donne operate di tumore al seno.
Dal 2016 inoltre la Regione Emilia-Romagna ha definito un percorso di accreditamento per le scuole di medicina non convenzionale pubbliche (universitarie) e private, che possono chiedere alla Regione di essere accreditate per la formazione in agopuntura, fitoterapia, omeopatia, omotossicologia, medicina antroposofica. L’attività è gestita dalla Direzione generale Cura della persona, salute e welfare.
- Per approfondire, estratto dal Piano triennale 2019-2021
sezione "ricerca in medicina non convenzionale"
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