Eventi paralleli
Segnalazione di altri eventi inerenti tematiche dell'Osservatorio dinamico sulle pratiche innovative realizzate nell’emergenza sociale determinata dal Covid-19
- http://www.antropologiaapplicata.com/wp-content/uploads/2020/07/Call-for-papers-SIAA-2020-def.pdf (Società italiana di antropologia applicata), Parma 3-6 dicembre 2020
3 dicembre 2020 - PANEL N. 7 "La città nella pandemia: assenze, presenze e visioni di cambiamento" - a pag. 15 del link
Il panel intende esplorare la questione dello spazio urbano pubblico “svuotato” dalla pandemia e diventato apparentemente spazio/tempo senza (senza cittadini, senza macchine), ma anche spazio/tempo con (di rallentamento, presenza degli animali…). È di questa ambivalenza che il panel vorrebbe parlare, perché la città non era vuota o ferma. Da un lato, vi sono state differenti forme di attraversamento da parte di diversi soggetti (non tutti hanno vissuto ugualmente tempi e modi della reclusione). Dall’altro, molti hanno vissuto esperienze di ri-utilizzo dello spazio esterno. Il panel vuole quindi esplorare il nesso tra luoghi e persone, utilizzando l’occasione della pandemia per leggere i processi di “svuotamento” e/o di “rioccupazione” come dimensioni identitarie. La domanda centrale riguarda quindi i processi intersoggettivi e le forme dell’abitare che si sono sviluppate, in senso simbolico e/o pratico, a partire dall’esperienza di un “diverso dosaggio” della presenza sulla scena pubblica legato alla pandemia. […]
4 dicembre 2020 - workshop n. 2 Narrazione auto-biografica “Fare memoria collettiva ai tempi di covid 19” - a pag. 33 del link
Lo scoppio dell’epidemia, ma soprattutto l’avvento del lockdown è stato uno di quegli eventi che ha segnato un’interruzione temporale radicale per un numero di persone senza precedenti, una sorta di “interruzione sincronica” delle vite al tempo stesso profondamente “individuale” (eravamo chiamati al distanziamento) e “collettiva” (eravamo sincronizzati nell’imprevedibile, appunto). Quasi da subito ci sono stati tentativi di dare definizioni univoche a questa esperienza di “cesura” temporale: l’hashtag “io resto a casa”, gli arcobaleni con la scritta “andrà tutto bene” o i tricolori ai balconi sono esempi di questa tensione a dare una forma rassicurante alla discontinuità. La necessità di costruire comunità intorno alla situazione che si stava vivendo è andata forse a discapito sia di un’elaborazione più profonda che contenesse le ambivalenze di un tempo liberato (rallentato) e al tempo stesso imposto, imprigionato, sia di analisi collettive sulle diseguaglianze sociali che rendevano diversa la condizione. […]