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Equità in salute

Un seminario sulle esperienze regionali di monitoraggio e promozione dell'equità in salute e un Dossier sullo Studio Longitudinale Emiliano

Il 10 maggio si è svolto a Bologna il seminario "Equità in salute. Evidenza quantitative, esempi di azioni di promozione", organizzato dall'Agenzia sanitaria e sociale regionale per fare il punto sulla promozione dell’equità in salute in Emilia-Romagna, in particolare in relazione al monitoraggio epidemiologico e ad alcune esperienze specifiche. Da oltre 10 anni, infatti, i temi delle disuguaglianze e dell'equità sono ambiti di studio dell'Agenzia.

Nella relazione introduttiva Maria Luisa Moro, direttore dell’Agenzia sanitaria e sociale, ha collocato gli indirizzi della Regione nell’attuale contesto internazionale, sottolineando come uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite sia dedicato al contrasto delle disuguaglianze. 
In Emilia-Romagna si riscontrano indicatori demografici e sociali generalmente migliori rispetto ad altre regioni europee, ma anche in una comunità con livelli inferiori di disuguaglianze, si registrano differenze negli indicatori di salute. Nel Piano della prevenzione e nel Piano sociale e sanitario della Regione, l’equità viene quindi ribadita come elemento di attenzione, che può essere monitorato con strumenti di analisi epidemiologica e tramite l'analisi della capacità delle organizzazioni di metterla in pratica.

L’importanza delle evidenze sulle disuguaglianze sociali (pdf11.82 MB) è stata ripresa e sviluppata nella relazione di Giuseppe Costa, direttore del Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3 (centro di riferimento del Ministero per l'equità nella salute). 
Come dimostrato nell'ultimo "Libro bianco sulle disuguaglianze" del 2014, da anni l'Italia ha predisposto sistemi di integrazione e analisi di dati sull'equità in salute. Un esempio è rappresentato dall'oltre trentennale Studio Longitudinale torinese, il più esteso nel panorama italiano, che ha animato anche un confronto con l'Amministrazione cittadina tramite laboratori dedicati ad affrontare le tematiche emerse.

Al fine di disporre sistematicamente di dati di contesto e di dati individuali sullo stato di salute e sull'utilizzo dei servizi sanitari, l’Agenzia sanitaria e sociale dell'Emilia-Romagna ha sviluppato approcci e strumenti di monitoraggio, a supporto dell'attività di sorveglianza epidemiologica regionale e in rete con altre esperienze italiane.
Tra questi strumenti, lo Studio Longitudinale Emiliano riveste un ruolo centrale grazie alla sua capacità di ricostruire la storia di salute delle persone in relazione alle condizioni socio-demografiche. Dal 2001 per le città di Bologna, Modena e Reggio Emilia sono stati integrati e sintetizzati dati sanitari e dalla statistica ufficiale: i risultati sui differenziali sociali di mortalità per causa sono illustrati in dettaglio nel Dossier n. 265, appena pubblicato.

La mattinata è proseguita con l’illustrazione delle principali caratteristiche dell’assetto per il contrasto delle disuguaglianze adottato dalla Regione e dalle Aziende sanitarie, che permette di tradurre in pratica quanto dichiarato nei Piani regionali richiamati nella relazione introduttiva. È seguito un affondo dedicato all'health equity audit sul diabete di tipo 1 (pdf3.14 MB) condotto a livello locale presso l'Azienda USL di Modena.

Il seminario si è concluso con un dibattito su alcune prospettive per la produzione di evidenze a livello locale, anche con un più ampio coinvolgimento delle Amministrazioni interessate.

 

 

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ultima modifica 2019-05-17T16:10:04+01:00
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