Dossier n. 140/2006 - Sistema regionale dell'Emilia-Romagna per la sorveglianza dell'antibioticoresistenza. 2003-2005

Descrizione/Abstract:

Il Rapporto descrive i dati raccolti per mezzo del sistema regionale dell’Emilia-Romagna per la sorveglianza dell’antibioticoresistenza. Sono stati individuati i punti di forza e di debolezza della sorveglianza e sono state indicate le prospettive di utilizzo dei dati.

È stato effettuato un confronto tra gli anni del periodo 2003-2005 per evidenziare l’andamento della prevalenza di antibioticoresistenza dei principali patogeni in ambito comunitario e ospedaliero.

Per i dati del 2005 sono state introdotte nuove opzioni di analisi includendo un maggior numero di materiali biologici e microrganismi; il livello di resistenza è stato inoltre valutato in base alla tipologia di pazienti (esterni, ricoverati e lungodegenti extraospedalieri), alla durata del ricovero, alla disciplina di degenza e alla modalità di raccolta del campione biologico.

Sono stati ricercati i pazienti con isolamento di Staphylococcus aureus meticillino-resistente a possibile acquisizione comunitaria. Sono stati individuati alcuni profili di resistenza inusuali che meritano particolare attenzione poiché possono, almeno in parte, derivare da errori nella esecuzione o interpretazione dei test microbiologici.

Utilizzando i dati del sistema di sorveglianza è stato infine sperimentato un metodo per individuare tempestivamente i cluster epidemici. 

  

 Andamento delle resistenze nel periodo 2003-2005

Sono stati individuati trend significativi in incremento per i seguenti patogeni/antibiotici:

  • Escherichia coli da emocoltura e urinocoltura (aumento della resistenza a cefalosporine di III generazione, fluorchinoloni e aminoglicosidi);
  • Klebsiella pneumoniae da emocoltura (aumento della resistenza a cefalosporine di III generazione);
  • Streptococcus pneumoniae da emocoltura (aumento della non suscettibilità a penicillina).

È stata inoltre rilevata una riduzione della resistenza di Streptococcus pyogenes ad eritromicina. Questa tendenza è correlata con la riduzione del tasso di trattamento con macrolidi nella popolazione pediatrica della regione.

  

 Analisi sui dati del 2005

Si sono confermati gli elevati livelli di resistenza anche per i microrganismi isolati dagli altri materiali biologici considerati.

 Nella gran parte dei casi la prevalenza di resistenza appare più elevata tra i pazienti ricoverati da almeno 3 giorni e i lungodegenti extraospedalieri rispetto ai pazienti esterni e a quelli ricoverati per 0-2 giorni.

È stato però osservato per alcuni microrganismi un livello di resistenza dei pazienti classificati come esterni esageratamente elevato, in alcuni casi addirittura superiore a quello dei ricoverati. Questo risultato potrebbe sottendere la presenza tra i pazienti esterni di soggetti recentemente ricoverati o lungodegenti e suggerisce l’ipotesi che, per i microrganismi di acquisizione prevalentemente correlata all’assistenza sanitaria (ad esempio P. aeruginosa, S. aureus meticillino-reistente ed Enterococchi vancomicino-resistenti), i dati di resistenza dei pazienti classificati come esterni non rispecchia il livello di resistenza di quei microrganismi in ambito comunitario.

Per i degenti in ospedale e casa di cura, le discipline di terapia intensiva e unità spinale/ neuroriabilitazione appaiono a maggior rischio di antibioticoresistenza.

Il livello di resistenza dei batteri isolati da urine da catetere vescicale a permanenza risulta notevolmente più elevato che per gli isolati da urina da mitto intermedio.

 

S. aureus meticillino-resistente acquisito in comunità

Sono stati individuati 32 pazienti con possibile acquisizione comunitaria di S. aureus meticillino-resistente. Per confermare la possibilità di acquisire questi microrganismi in ambito comunitario sarà in futuro necessario effettuare indagini epidemiologiche più approfondite sui pazienti individuati e conservare i ceppi per sottoporli ad ulteriori esami microbiologici (ad esempio, ricerca del gene per la produzione della leucocidina di Panton-Valentine).

 

Fenotipi di resistenza inusuali

Sono state calcolate le frequenze dei principali fenotipi di resistenza inusuali, e per ognuno di questi sono stati individuati i possibili problemi nell’esecuzione dei test e sono stati indicati i controlli necessari per identificare gli eventuali errori.

 

Metodi per individuare i cluster epidemici

Utilizzando i dati di 11 stabilimenti (follow up medio di circa 20 mesi) e selezionando tre categorie di materiali biologici (sangue, urina, broncolavaggio alveolare - BAL/ broncoaspirato) e tre microrganismi (E. coli, S. aureus e P. aeruginosa) relativi ai ricoverati in terapia intensiva, sono stati individuati 19 cluster. Il metodo - basato sull’uso di Carte di controllo - appare promettente sebbene sia necessario validarlo sul campo in maniera prospettica con indagini epidemiologiche approfondite sui possibili cluster individuati, e successivamente predisporre un software utilizzabile nei singoli laboratori. 

 

Data di pubblicazione:
10/11/2006
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
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ultima modifica 2019-01-17T13:10:53+02:00
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