Benefici e rischi delle statine

Pacchetto informativo sui farmaci n. 2 - 2001

22001.jpgLe carte del rischio coronarico - la più famosa delle quali è certamente quella di Framingham - consentono di stimare il rischio cardio-vascolare di un individuo proiettato nel tempo (solitamente il decennio successivo) in base alle sue caratteristiche individuali e non alla sola colesterolemia.

Per la prevenzione primaria la nota CUF n. 13 utilizza attualmente la carta del rischio di Framingham, fatta propria dalla task force europea sulla prevenzione del rischio coronarico. Vari studi suggeriscono tuttavia che questa carta del rischio, applicata alla popolazione italiana, porterebbe a sovrastimare il numero di soggetti a rischio perché costruita su una popolazione nord americana con un rischio di base superiore. Il peso eziologico dei fattori di rischio risulta diverso nei diversi contesti geografici, culturali e forse genetici. Un italiano con 240 mg/dl di colesterolo totale ha una minore probabilità di sviluppare un infarto rispetto a un soggetto statunitense o nord-europeo con identici livelli di colesterolo.

Per tale ragione la CUF si è dichiarata pronta ad adottare la carta del rischio italiana, che sarà disponibile entro l'estate 2002.

Per la prevenzione secondaria invece, già attualmente la nota 13 utilizza una carta del rischio elaborata su dati relativi ad uno studio italiano (GISSI prevenzione).

 

Autore/Autori: CeVEAS

Data: 1/9/2001

 

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ultima modifica 2016-06-06T18:15:00+01:00
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