Morfina orale e altri oppioidi nel dolore oncologico
Il dolore oncologico rappresenta un grave problema di salute pubblica a livello mondiale; si stimano annualmente 10 milioni di nuove diagnosi di cancro e 6 milioni di decessi per tale patologia. Il sintomo dolore ha un'incidenza elevata in tutti gli stadi della malattia.
Un corretto approccio farmacologico al dolore, basato prevalentemente sull'uso della morfina orale, consente di controllare il sintomo in circa il 90% dei casi.
In Italia l'uso di morfina, indicatore di efficacia dei programmi di controllo del dolore oncologico, è storicamente poco diffuso. Gli interventi legislativi recenti, che hanno consentito il superamento delle precedenti limitazioni prescrittive, non hanno prodotto sostanziali cambiamenti nell'utilizzo terapeutico degli oppioidi.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea l'importanza di attuare precocemente un approccio palliativo, di cui la terapia del dolore costituisce l'elemento essenziale.
È quindi fondamentale creare una cultura condivisa tra i professionisti coinvolti nella gestione del malato oncologico sia in ospedale che a domicilio.
Autore/Autori: CeVEAS
Data: 1/10/2004
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