Osteoporosi e fratture ossee. Strategie e trattamenti preventivi
Esiste un'attenzione sempre crescente al problema 'osteoporosi' che deriva dall'aumento della popolazione anziana a maggior rischio di frattura.
L'attenzione è amplificata da un apparato mediatico informativo che presenta una condizione fisiologicamente legata all'età come una malattia. Il significato clinico dell'esito di una densitometria (osteoporosi) è meno importante del significato delle sue possibili conseguenze (fratture). Per questo l'obiettivo dell'intervento sanitario dovrebbe essere la riduzione del rischio di frattura, come antiipertensivi ed ipolipemizzanti mirano a ridurre il rischio di infarto e di ictus.
Un intervento che incrementa il contenuto minerale osseo non può essere definito realmente utile fino a quando non ne viene dimostrata l'efficacia nel prevenire le fratture. In questo ambito trovano spazio numerose proposte terapeutiche la cui efficacia va valutata nei due scenari clinici di:
- prevenzione primaria in persone a rischio molto elevato;
- prevenzione secondaria in pazienti che hanno già subito una o più fratture.
Il Pacchetto ha principalmente l'obiettivo di valutare efficacia e sicurezza dei farmaci di più recente introduzione comunemente utilizzati in prevenzione primaria.
Sono inoltre considerati gli effetti degli stessi farmaci in prevenzione secondaria, per valutare se tali effetti siano più evidenti in persone che hanno già subito fratture.
Infine un cenno viene fatto alle strategie comportamentali, importantissime nonostante la scarsa attenzione generalmente ricevuta, e ai luoghi comuni da sfatare - come l'identificazione del dolore scheletrico con l'osteoporosi o la necessità di effettuare accertamenti nell'immediato periodo post-menopausale - che possono portare a decisioni gestionali inappropriate.
Autore/Autori: CeVEAS
Data: 1/3/2007
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