Scegliere un farmaco in una classe. L'esempio dei calcio-antagonisti
La maggior parte delle linee guida fornisce raccomandazioni terapeutiche che individuano genericamente una classe di farmaci senza specificare il principio attivo.
Nel trattamento dell'ipertensione arteriosa non complicata, ad esempio, viene raccomandato "un diuretico tiazidico" oppure "un inibitore del sistema renina-angiotensina" o "un β-bloccante" o "un calcio-antagonista". All'interno di alcune classi il numero di molecole a disposizione è piuttosto elevato e i vari principi attivi possono essere sostenuti da evidenze non di pari livello.
Ai fini dell'immissione in commercio di un farmaco le Agenzie Regolatorie, oltre agli studi sull'animale e quelli di farmacocinetica, ne richiedono altri su efficacia e sicurezza a breve e lungo termine.
La spinta dell'industria tende alla commercializzazione di prodotti non necessariamente innovativi, esaltandone a volte le caratteristiche farmacologiche senza fornire le prove della loro rilevanza clinica.
All'arrivo di un nuovo farmaco è fondamentale per il clinico disporre di informazioni che, partendo dagli studi, gli consentano di scegliere fra i vari principi attivi quello più efficace e più sicuro.
Occorre innanzitutto conoscere il numero, il tipo e le caratteristiche metodologiche degli studi disponibili. Di ogni studio andrebbero valutati il disegno sperimentale, le caratteristiche della popolazione e il tipo di esiti studiati, la durata e le modalità di osservazione. Questi criteri - pur basati essenzialmente su considerazioni metodologiche - hanno importanti risvolti pratici.
In questo Pacchetto informativo si analizzano:
- i criteri di scelta di un farmaco in presenza di numerose proposte simili nella stessa classe terapeutica;
- le conoscenze disponibili riguardo l'ultimo calcio-antagonista diidropiridinico introdotto in commercio in Italia, la barnidipina, di cui si sta osservando un incremento nelle preferenze da parte dei clinici.
Autore/Autori: CeVEAS
Data: 10/10/2007