Terapie ipolipemizzanti in prevenzione CV. La trasferibilità dei nuovi studi
Fra i farmaci ipolipemizzanti, le statine sono quelli con maggiori prove sulla prevenzione di eventi cardiovascolari (CV).
In precedenti Pacchetti informativi è stato valutato il loro profilo di efficacia e sicurezza sia in prevenzione cardiovascolare secondaria che primaria.
Per quanto riguarda gli omega3, un RCT ha evidenziato la loro efficacia nel post-infarto.
Negli ultimi mesi sono stati pubblicati nuovi studi randomizzati controllati (RCT) con l'obiettivo di valutare l'efficacia di terapie ipolipemizzanti per nuove indicazioni terapeutiche. Si tratta di studi che - a parte uno - non permettono un confronto fra terapie, avendo utilizzato il placebo come termine di riferimento.
L'efficacia dei farmaci è stata valutata in situazioni cliniche o in popolazioni diverse rispetto a quelle che più frequentemente usano questi farmaci.
Specificamente, questi RCT hanno valutato l'efficacia di:
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rosuvastatina in pazienti con scompenso cardiaco di natura ischemica (studio CORONA);
- rosuvastatina e omega3 in pazienti con scompenso cardiaco di natura ischemica e non (studi GISSI-HF);
- rosuvastatina in pazienti senza pregressi eventi CV selezionati sulla base di livelli elevati di proteina C-reattiva ad alta sensibilità (>2 mg/L) e LDL<130 mg/dL (studio JUPITER);
- ezetimibe + simvastatina in pazienti con ipercolesterolemia familiare nello studio ENHANCE17 e in pazienti con stenosi aortica nello studio SEAS.
Questo Pacchetto informativo si propone di valutare i risultati dei nuovi RCT e la loro trasferibilità nella pratica clinica.
Autore/Autori: CeVEAS