Dossier n. 7/1991 - Radioattività naturale nelle abitazioni. Risultati dell'indagine sull'esposizione in Emilia-Romagna
- Descrizione/Abstract:
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Come è noto, ogni persona è esposta alle radiazioni di origine cosmica e a quelle emesse dalle sostanze radioattive presenti nel suolo, nell´aria e nelle acque, sin dalla nascita della Terra. Il livello di radioattività naturale può variare grandemente da un sito all´altro. A Città del Messico, situata a circa 2.000 m di altezza, la radiazione cosmica è circa il doppio di quella misurata in una città posta a livello del mare. Nel Kerala (India) la radiazione gamma emessa dal terreno è circa 20 volte quella esistente, per esempio, in media nella pianura Padana.
A livello mondiale si stima che circa il 50% della dose efficace che in media ogni persona riceve nell´esposizione a sorgenti naturali di radiazioni sia dovuta ai prodotti di decadimento del radon, gas radioattivo presente nel terreno, nelle rocce e nei materiali da costruzione. All´aperto il radon viene rapidamente disperso nell´atmosfera, mentre tende a concentrarsi negli ambienti chiusi.
Va in proposito ricordato che la qualità dell´aria nell´interno degli edifici rappresenta oggi un problema di sanità pubblica di notevole rilevanza, cui numerosi organismi internazionali stanno dedicando attenzione crescente. La popolazione dei Paesi industrializzati trascorre infatti circa 1´80% del suo tempo in ambienti chiusi, siano essi abitazioni, edifici pubblici o luoghi di lavoro e viene esposta a una miriade di contaminanti, per alcuni dei quali la concentrazione è spesso maggiore nell´aria interna rispetto a quella esterna.
L´evoluzione subita nei secoli dalle tipologie edilizie, i nuovi materiali impiegati per costruire e per arredare, i prodotti sempre più numerosi utilizzati per uso domestico, il migliorato isolamento degli ambienti, la diminuzione dei ricambi di aria legata anche ai progetti di risparmio energetico, hanno sicuramente influito sulla qualità dell´aria nell´interno delle case. I contaminanti chimici e fisici presenti possono essere di origine artificiale (quali i prodotti di combustione, i composti organici volatili, il fumo di sigaretta, l´asbesto, ecc.) o di origine naturale (quale il radon).
Le conoscenze sugli effetti dei diversi inquinanti sono spesso incomplete; essi possono essere assai diversi: effetti sul sistema respiratorio, su quello nervoso, tumori, reazioni allergiche, ecc. E´ importante, comunque, al fine di programmare campagne per prevenire o limitare i rischi ad essi assodati, individuare i contaminanti ed effettuarne la misura secondo metodologie corrette e usando le migliori tecniche esistenti.
In relazione alla radioattività naturale, l´Enea/Disp e l´Istituto Superiore di Sanità hanno deciso congiuntamente di progettare una indagine per valutare l´esposizione media nazionale e regionale della popolazione italiana nelle abitazioni. Si tratta di misurare nell´interno di 5.000 case (poste in 200 comuni) sia la concentrazione di radon nell´aria che la quantità di radiazione gamma emessa dalle pareti.
Data la dimensione e la complessità del programma da attuare e l´esigenza di impostare un rapporto diretto con le famiglie da coinvolgere, è stato proposto agli Assessorati alla Sanità delle 19 Regioni e delle 2 Provincie Autonome del nostro Paese di promuovere localmente l´indagine realizzandola tramite le strutture del Servizio Sanitario Nazionale. In relazione alla sensibilità esistente sul problema, molte Regioni ed Enti locali hanno aderito alla proposta: si è andata così creando una metodologia di lavoro comune fra Istituti centrali e strutture regionali che non ha precedenti né in Italia né all´estero.
In questo ambito è stata effettuata l´indagine campione nella Regione Emilia-Romagna della quale sono riportati i risultati nel presente Rapporto. In essa sono state coinvolte 371 famiglie, estratte in modo da costituire un campione statisticamente rappresentativo sia a livello regionale, sia come parte del campione nazionale.
Va sottolineato che in indagini di questo tipo è di primaria importanza scegliere un campione che possa riprodurre la situazione esistente. Nel caso specifico il campione è stato estratto in modo tale che la distribuzione della concentrazione del radon misurata nelle 5.000 case selezionate possa rappresentare quella esistente in tutte le abitazioni italiane. Analogo criterio è stato seguito per ottenere la rappresentatività a livello regionale.
Alle famiglie del campione che hanno aderito sono stati consegnati gli appositi strumenti di misura (dosimetri), affinchè fossero esposti per un periodo di 6 mesi (per la misura della radiazione gamma**) e per due periodi consecutivi di 6 mesi (per la misura della concentrazione del radon). Nel caso del radon, è necessario tenere infatti conto delle variazioni stagionali di alcuni parametri, quali la temperatura, l´umidità, la pressione, che possono influire, insieme alla ventilazione dei locali, sulla sua concentrazione.
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* Il presente rapporto è stato elaborato a livello nazionale per una omogenea diffusione in sede regionale dei risultati dell´indagine.
** Va tenuto presente che i dosimetri di questo tipo sono sensibili sia alla radiazione gamma emessa dalle pareti che alle radiazioni di origine cosmica, le quali vengono parzialmente schermate dall´edificio stesso. - Data di pubblicazione:
- 01/07/1991
- Tipo di pubblicazione:
- rapporti, linee guida, documenti tecnici
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