Dossier n. 45/2000 - SIDRIA. Studi Italiani sui Disturbi Respiratori nell'Infanzia e l'Ambiente (2 volumi)

Descrizione/Abstract:

L’asma bronchiale è una malattia che si sta progressivamente diffondendo nei paesi sviluppati, specie in età pediatrica. Molti dei bambini affetti soffrono di pesanti conseguenze sulla qualità della vita, perché la malattia limita molte delle normali attività e causa la perdita di giorni di scuola. Rilevanti, inoltre, sono i costi per l’assistenza sanitaria, anche per il frequente ricorso al pronto soccorso e al ricovero ospedaliero.

È una malattia che riconosce in molti casi una predisposizione individuale legata a condizioni di atopia (o allergia) in cui alcuni fattori di rischio, come le infezioni virali, l’esposizione a fumo passivo, a inquinanti ed allergeni indoor e ad inquinanti atmosferici, svolgono un ruolo significativo per lo scatenarsi degli eventi acuti. La gran parte dei fattori che causano questa malattia e i meccanismi che intervengono, tuttavia, sono poco conosciuti.

Per affrontare meglio questo importante problema di salute che appare, peraltro, legato in modo stretto con lo sviluppo di diversi elementi caratteristici della nostra società, è stato condotto uno studio epidemiologico denominato SIDRIA (Studi italiani sui disturbi respiratori nell’infanzia e l’ambiente), negli anni 1994-1995, in sei regioni italiane (Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana e Trentino). Lo studio mirava a conoscere meglio sia la diffusione dell’asma e di altre malattie allergiche nella popolazione infantile residente in diverse aree sia il ruolo di diversi possibili fattori di rischio, in particolare il fumo di tabacco e l’inquinamento atmosferico.

Per poter offrire risultati significativi lo studio doveva essere molto grande. Sono state coinvolte, per questo, oltre 500 scuole, 25.000 bambini delle elementari, 20.000 ragazzi delle medie e le loro famiglie. Centinaia di operatori della Scuola e del Servizio sanitario nazionale (in particolare dei Servizi Materno infantili e di Pediatria di comunità), hanno attivamente collaborato nella raccolta dei dati.

La raccolta, l’analisi e il confronto dei dati di esposizione ambientale sono stati effettuati dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (allora Presidi Multizonali di Prevenzione).

La progettazione dello studio, il coordinamento delle attività e l’elaborazione dei risultati sono stati curati da un gruppo di ricercatori appartenenti a numerose strutture di sanità pubblica e di epidemiologia del Servizio sanitario nazionale, di istituti di ricerca e universitari, e di strutture dedicate al controllo ambientale.

Questo Gruppo collaborativo è stato promosso e animato in particolare da:

  • Regione Emilia-Romagna, Centro di documentazione per la salute (allora SeDI), Bologna;
  • Regione Lazio, Agenzia di Sanità Pubblica (allora Osservatorio Epidemiologico Regionale), Roma;
  • Regione Lombardia, Assessorato alla sanità, Servizio di Epidemiologia e Sistema Informativo, Milano;
  • Regione Piemonte, Servizio di Epidemiologia dei tumori dell’Ospedale Molinette USL 8, Torino;
  • Regione Toscana, Presidio per la prevenzione oncologica (CSPO) dell’Azienda Ospedaliera di Careggi, Firenze.

Le dimensioni dello studio spiegano anche il tempo che è stato necessario per portarlo a termine. I risultati sono ora completi e sono stati pubblicati anche in riviste scientifiche accreditate.

A livello internazionale la variabilità della frequenza dell’asma nei bambini è relativamente grande e l’Italia, con una prevalenza stimata del 9%, si colloca tra i Paesi con i valori medio-bassi. Possiamo descrivere ora le differenze nella frequenza dell’asma, della rinite e dell’eczema nella popolazione infantile tra le diverse aree che hanno partecipato allo studio e cercare di valutare il peso dei determinanti socio-economici, genetici e ambientali. Nella predisposizione all’asma svolgono un ruolo rilevante la familiarità e lo stato atopico, ovvero la propensione a produrre elevate quantità di anticorpi in risposta a stimoli allergenici. Allo sviluppo dell’asma, tuttavia, contribuiscono in modo significativo anche l’abitudine al fumo dei genitori (in più del 50% delle situazioni esaminate almeno un genitore fuma) e la quantità di polveri aerodisperse, soprattutto prodotte dal traffico automobilistico pesante, a cui i bambini sono esposti (in circa il 10% delle abitazioni prese in considerazione viene riferito un frequente passaggio di camion nella strada verso cui sono rivolte le finestre).

Il presente Dossier, pubblicato dal Centro di documentazione per la salute della Regione Emilia-Romagna a nome di tutte le strutture che hanno partecipato al progetto, racchiude l’intera documentazione prodotta nell’ambito del progetto SIDRIA. Si intende così promuovere la massima diffusione delle informazioni sia tra gli esperti sia tra coloro che hanno maggiori possibilità di influenzare le scelte per la promozione della salute. Si intende anche esprimere il ringraziamento per tutti coloro che hanno reso possibile o che hanno direttamente collaborato a uno studio che rappresenta, di fatto, il contributo più importante finora realizzato in Europa per la conoscenza delle malattie allergiche.

 

Copia del volume è disponibile gratuitamente richiedendola alla dott.ssa Federica Sarti all’indirizzo e-mail federica.sarti@regione.emilia-romagna.it

 

Data di pubblicazione:
20/11/2000
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
Scarica la pubblicazione:
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ultima modifica 2019-01-17T15:08:58+02:00
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