Dossier n. 77/2003 - Linee guida per la gestione dei rifiuti prodotti nelle Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna

Descrizione/Abstract:

La redazione di documenti di indirizzo per la gestione dei rifiuti sanitari si inserisce fra le iniziative promosse dall’Assessorato alla sanità della Regione Emilia-Romagna volte a favorire la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione, e obbedisce al più ampio principio di promuovere un’evoluzione delle attività umane il più possibile rispettosa dell’ambiente che le sostiene.

Le presenti Linee guida intendono dare indirizzi alle Aziende sanitarie pubbliche dell’Emilia-Romagna in modo che la gestione dei rifiuti prodotti, nel rispetto e tutela dell’ambiente, garantisca la maggiore economicità compatibile con la massima sicurezza per i cittadini e gli operatori. Il processo complessivo di gestione* dei rifiuti comprende fasi che si svolgono non solo all’interno delle strutture in cui sono prodotti, ma anche all’esterno di esse, quali il trasporto e la destinazione finale (recupero o smaltimento). Tutte queste fasi si devono svolgere in modo sicuro per i lavoratori delle Aziende sanitarie, per i pazienti, per il pubblico e per la popolazione che risulta esposta agli inquinanti dispersi dagli impianti di recupero e smaltimento.

I principi fondamentali a cui questo documento di indirizzo deve riferirsi vanno ricercati nei Programmi di azione sull’ambiente dell’Unione europea, nei quali si osserva che "il volume dei rifiuti, molti dei quali pericolosi, all’interno della Comunità continua ad aumentare, con conseguente perdita di risorse e aumento dei rischi di inquinamento" e si afferma la necessità in primo luogo di ridurre la quantità di rifiuti prodotti e la loro pericolosità (con la prevenzione, il riutilizzo, la raccolta differenziata), quindi di valorizzare i rifiuti (riducendone la quantità destinata all’eliminazione mediante il recupero di materia e di energia) e infine di smaltirli correttamente (ricorrendo a tecnologie compatibili, per minimizzare l’impatto ambientale).

In tale ottica, il presente documento costituisce una raccolta delle migliori tecniche attualmente applicabili all’interno delle Aziende sanitarie in materia di organizzazione, attrezzature e materiali da impiegare per una gestione dei rifiuti che tuteli i soggetti direttamente o indirettamente esposti ai rischi da essi rappresentati. Infatti, i rischi esaminati comprendono sia quelli connessi all’esposizione diretta, cui sono sottoposti gli operatori sanitari che producono rifiuti pericolosi nel normale svolgimento delle proprie mansioni (ad esempio il rischio di infettarsi con rifiuti di medicazioni o di riportare danni da esposizione a sostanze di scarto da laboratori o a scarti di farmaci antiblastici), sia quelli connessi all’esposizione indiretta, dovuta ad esempio al deposito temporaneo dei rifiuti nelle pertinenze delle Aziende sanitarie, in particolare per il rischio legato alla presenza di materiali infetti o putrescibili (rischio di contatto diretto, disagio per il cattivo odore, proliferazione di insetti e altri animali che possono veicolare infezioni).

Come illustrato nel Paragrafo 2.1 "Analisi delle responsabilità", i destinatari del documento sono in primo luogo il Direttore generale, in qualità di legale rappresentante dell’Azienda, e il Direttore sanitario, in qualità di responsabile della gestione dei servizi sanitari ai fini organizzativi e igienico-sanitari. L’argomento trattato investe trasversalmente l’organizzazione e richiede l’integrazione fra diversi settori aziendali, quindi sono le figure di vertice dell’Azienda che devono provvedere a impartire le necessarie direttive al personale da loro dipendente e a mettere a disposizione le risorse organizzative e materiali per raggiungere livelli adeguati di tutela della salute e sicurezza, nonché garantire un servizio di gestione dei rifiuti efficace ed efficiente.

Al proprio interno, la direzione aziendale ha il compito di definire con chiarezza compiti e responsabilità per la gestione dei rifiuti, e di pianificare e programmare di conseguenza le attività di informazione, formazione e addestramento del personale che, fin dall’atto dell’assunzione in servizio, deve conoscere le norme di comportamento da osservare ed essere adeguatamente responsabilizzato. Nei confronti dei fornitori del servizio di pulizia, raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, la direzione aziendale ha il compito di definire i requisiti minimi che tale servizio deve garantire per evitare pericoli per la salute dell’uomo e dell’ambiente, attuando le scelte tecniche necessarie e verificando che gli acquisti siano effettuati a prezzi di mercato.

Le indicazioni contenute nelle presenti Linee guida per supportare tali decisioni sono state formulate da un Gruppo di lavoro costituito dall’Assessorato alla sanità a cui partecipano rappresentanti della Regione e delle Aziende sanitarie; il Gruppo ha il compito di mettere a confronto le diverse esperienze per esaminare gli interventi da porre in essere per un’efficace ed efficiente applicazione delle normative in materia di gestione dei rifiuti sanitari, in considerazione della continua evoluzione legislativa.

In particolare, gli effetti del Decreto legge 18 settembre 2001, n. 347 - convertito con Legge di conversione 16 novembre 2001, n. 405, "Interventi urgenti in materia di spesa sanitaria", che introduce novità in merito al trattamento dei rifiuti sanitari - sono esaminati nell’Allegato 1. Gli effetti delle Decisioni della Commissione europea 2001/118/CE e 2001/119/CE e della Decisione del Consiglio 2001/573/CE - che modificano il Catalogo europeo dei rifiuti (CER) - sono esaminati nel Capitolo 3 "Codifica e classificazione dei rifiuti prodotti dalle strutture sanitarie" e successivi, in cui si esamina la gestione delle singole tipologie di rifiuti.

Il documento pone particolare enfasi sulla necessità di sviluppare correttamente la raccolta differenziata dei rifiuti, che permette di instradare ciascun rifiuto sul percorso corretto fin dal momento della produzione, evitando così la miscelazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi (che aumenta la quantità di rifiuti da considerare pericolosi e comporta un aggravio dei costi di smaltimento), o la miscelazione di rifiuti appartenenti a tipologie diverse e incompatibili fra loro (che induce rischi indebiti per gli operatori).

Il processo di gestione dei rifiuti si articola in fasi successive: raccolta nel luogo di produzione, classificazione, imballaggio, etichettatura, registrazione, trattamento, raggruppamento preliminare, trasporto, destinazione finale. Nel Paragrafo 2.3 "Percorso di un rifiuto e adempimenti amministrativi" si esaminano sommariamente queste fasi, che vengono poi sviluppate a fondo nel Capitolo 3, in cui sono illustrati i criteri in base ai quali attribuire le caratteristiche di pericolo e il codice CER ai rifiuti, e nei successivi Capitoli da 4 a 8. In questi Capitoli sono raccolte utili indicazioni in merito alla scelta delle attrezzature e dei materiali idonei all’imballaggio e alla conservazione dei rifiuti all’interno delle strutture sanitarie, sono esaminate le possibili modalità di controllo della gestione complessiva dei rifiuti e sono riportate osservazioni e proposte di miglioramento rispetto ai requisiti minimi dettati dalla norma.

In conclusione, la costituzione del Gruppo di lavoro e la redazione delle presenti Linee guida costituisce un’occasione di confronto in continuo aggiornamento fra esperienze diverse, finalizzato al miglioramento della gestione dei rifiuti sanitari a livello regionale e di singola Azienda.

Il miglioramento continuo a livello regionale che ci si attende dall’applicazione di queste Linee guida e dal futuro lavoro del Gruppo regionale, conseguente alla condivisione dei contenuti tecnici delle indicazioni per l’applicazione delle normative in materia di rifiuti, si manifesterà nella tempestività con cui il sistema Regione saprà contribuire e rispondere all’evoluzione delle tecniche e delle norme finalizzate alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti, della loro pericolosità e degli effetti negativi sulla salute e sull’ambiente imputabili ai rifiuti medesimi.

Il miglioramento continuo a livello aziendale, originato dall’implementazione di strumenti di analisi, valutazione e controllo dei processi, e dall’individuazione dei centri di responsabilità e di processo, si realizzerà attraverso l’eliminazione di processi inutili e la riduzione di quantità e pericolosità dei rifiuti prodotti, nonché dei costi di gestione: a tale scopo gioca un ruolo fondamentale la modalità di divulgazione delle Linee guida e la definizione da parte delle Aziende di precise procedure gestionali e di istruzioni operative in applicazione delle Linee guida stesse.


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* La legislazione del settore definisce il termine gestione come "la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compreso il controllo di queste operazioni".

 

Data di pubblicazione:
30/01/2003
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
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