Dossier n. 79/2003 - Valutazione dell'appropriatezza delle indicazioni cliniche di utilizzo di MOC ed eco-color-Doppler e impatto sui tempi di attesa

Descrizione/Abstract:

Nel corso degli ultimi anni si sono sviluppate a livello internazionale strategie di governo delle liste di attesa basate principalmente sullo sviluppo della capacità di selezione della domanda, in particolare attraverso l’identificazione delle indicazioni cliniche appropriate per specifiche prestazioni, esplicitando quando possibile i desiderabili tempi di erogazione. Una delle assunzioni che sostengono questo tipo di strategie di intervento sul problema delle liste di attesa è che la quota di prestazioni inappropriate sia quantitativamente rilevante e che quindi una sua esclusione comporti una sostanziale modifica dei tempi di accesso della rimanente quota di pazienti, avviati a prestazioni clinicamente appropriate.

In Emilia-Romagna sono state avviate numerose iniziative finalizzate a promuovere una gestione clinicamente razionale degli accessi a prestazioni di specialistica ambulatoriale, a partire dalla elaborazione di indicazioni cliniche di utilizzo per specifiche prestazioni, quali la densitometria ossea (MOC) e l’eco-Doppler degli arti inferiori (ECO-AI) e dei tronchi sovraaortici (ECO-TSA). La scelta di queste prestazioni è stata motivata dal loro essere esplicitamente citate nel documento di definizione dei livelli essenziali di assistenza tra quelle la cui disponibilità è condizionata dalle indicazioni cliniche di utilizzo (si veda l’Allegato 2b dell’Accordo Stato Regioni del novembre 2001) e dall’entità dei tempi di attesa documentati a livello regionale.

In questo lavoro vengono descritti i risultati e le implicazioni di uno studio finalizzato a quantificare, sulla base di indicazioni formulate a livello regionale, la proporzione di prescrizioni qualificabili come inappropriate e a stimare il possibile impatto di una loro esclusione sui tempi di attesa dei pazienti.

In 5 Aziende partecipanti al progetto, su un campione consecutivo di pazienti avviati alle procedure diagnostiche di interesse nel corso del periodo marzo-aprile 2002, sono state raccolte informazioni relative alle indicazioni cliniche per le quali l’esame era stato richiesto.

Inoltre, è stata derivata una stima dell’impatto della inappropriatezza sui tempi di attesa dei pazienti, assumendo una relazione lineare tra volumi di attività dei servizi e numero di pazienti in lista di attesa.

Complessivamente sono stati inclusi nello studio 1.375 pazienti, 373 avviati all’esecuzione di MOC, e 564 e 444 all’esecuzione di eco-Doppler, rispettivamente ai tronchi sovra-aortici e agli arti inferiori).

Per quanto riguarda la MOC eseguita come primo esame, complessivamente il 53% dei pazienti risultava aver ricevuto una indicazione non appropriata sulla base delle raccomandazioni regionali. Le analoghe percentuali relative all’eco-Doppler dei tronchi sovraaortici e degli arti inferiori erano rispettivamente 39% e 44%. L’eventuale non inclusione di questa quota di prestazioni inappropriate in lista di attesa consentirebbe di ridurre i tempi medi di attesa da 112 a 52 giorni per quanto riguarda la MOC, e da 48 a 28 giorni per quanto riguarda l’eco-Doppler.

In conclusione, questa esperienza attesta come una percentuale significativa di pazienti sia avviata a prestazioni di diagnostica ambulatoriale per indicazioni cliniche non appropriate, la cui eliminazione porterebbe a una significativa riduzione dei tempi medi di attesa della rimanente quota di pazienti.

 

Data di pubblicazione:
15/05/2003
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
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ultima modifica 2019-01-15T11:57:42+02:00
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