Dossier n. 98/2004 - La tubercolosi in Emilia-Romagna. 1992-2002
- Descrizione/Abstract:
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Nei paesi industrializzati, la tubercolosi (TBC) è una patologia relativamente poco frequente ma potenzialmente grave se non curata o curata non appropriatamente, e che richiede trattamenti di lunga durata in confronto alla maggior parte delle altre malattie infettive; la tubercolosi, inoltre, può essere efficacemente contenuta e potenzialmente eradicata con adeguati programmi di controllo.
Per indirizzare correttamente tali programmi è essenziale disporre di dati utili a descrivere l’andamento epidemiologico della malattia e di indicatori per monitorare accessibilità, tempestività, appropriatezza ed efficacia degli interventi sanitari.
Il presente rapporto sintetizza i dati epidemiologici disponibili sulla tubercolosi in Emilia-Romagna relativi al periodo 1992-2002, desunti dalla notifica dei casi di TBC e dalla sorveglianza dell’esito del trattamento.
Frequenza della tubercolosi in Emilia-Romagna
Nell’arco di 11 anni (1992-2002) l’incidenza di tubercolosi a livello regionale è rimasta sostanzialmente stabile (11-12 casi/100.000 abitanti), con una leggera flessione nel 2001. Anche nella maggior parte delle Aziende USL il trend è sostanzialmente costante, con l’eccezione di Piacenza e Ferrara (con un trend in aumento) e Bologna Città e Rimini (con un trend in diminuzione).
Tra il 1996 e il 2002 l’incidenza di tubercolosi polmonare è costante: le forme polmonari rappresentano il 63% delle TBC nel 2002, con un’incidenza di 7,4 casi/ 100.000 abitanti; tra le forme extrapolmonari, la più frequente è quella linfonodale periferica (11% di tutti i casi di tubercolosi).
Tra il 1996 e il 2002 non è stato rilevato alcun caso di meningite tubercolare nei bambini con meno di cinque anni di età.
Gruppi di popolazione più colpiti
- Classi di età
La classe di età più colpita è quella dei soggetti con più di 65 anni: in questo gruppo, tra il 1996 e il 2002 l’incidenza è mediamente attorno ai 20 casi/100.000 abitanti; si osserva comunque un trend in leggera diminuzione nel periodo considerato.
Tra i giovani adulti (15-44 anni) invece la frequenza di TBC è in leggero ma costante aumento; lo scarto percentuale fra i tassi di notifica di queste due classi di età nel 2002 è del 30% (era del 110% nel 1992). - Immigrati da paesi ad alta endemia tubercolare
Nell’arco di 11 anni si registra un aumento costante della proporzione di TBC in persone nate all’estero (12% dei casi nel 1992, 38% nel 2002): ciò riflette l’incremento della popolazione straniera residente, più che raddoppiata nel periodo. Il fenomeno interessa tutte le province della regione, anche se in misura diversa. Nel 2002, nella classe di età 15-44 anni quasi il 70% dei casi di TBC è in nati all’estero.
L’incidenza di TBC negli immigrati è mediamente superiore a 100 casi per 100.000 stranieri residenti, con importanti differenze in rapporto al paese di provenienza (i tassi più elevati si registrano negli immigrati da Somalia, Etiopia, Pakistan e Senegal). Nel gruppo di immigrati per i quali era disponibile questa informazione, il 66% delle tubercolosi si manifesta entro i primi cinque anni dall’arrivo in Italia. - Altri gruppi a rischio di tubercolosi
Dei casi di TBC notificati tra il 1996 e il 2002:
- il 15% presentava patologie che favoriscono l’insorgenza di tubercolosi (diabete, neoplasie, terapia immunosoppressiva, ecc.);
- il 14% esiti radiologici di tubercolosi;
- il 4% una grave immunodeficienza acquisita;
- il 5% era stato contatto di un caso.
- Meno del 5% dei casi di TBC si sono verificati in tossicodipendenti, ospiti/personale di istituti di detenzione, operatori sanitari.
Mortalità per tubercolosi
Dalla fine degli anni ‘80 la mortalità per tubercolosi in Emilia-Romagna è costantemente inferiore a 10 casi per milione di abitanti.
Tra il 1996 e il 2002 sono stati registrati in regione 31 decessi per tubercolosi tra i 5 e i 64 anni, decessi da considerare potenzialmente evitabili attraverso la diagnosi tempestiva e il trattamento appropriato.
Efficacia del trattamento antitubercolare
Nel 2001 il 76% dei casi ha avuto un esito favorevole. L’esito favorevole nelle forme polmonari è meno frequente rispetto a quelle extrapolmonari (76,3% vs 83,2%).
Rimane elevato il numero di pazienti che non conclude il trattamento (11% costante nel periodo). La frequenza di trattamenti incompleti è più elevata nei cittadini nati all’estero rispetto ai cittadini nati in Italia (16,5% vs 5,7%).
- Classi di età
- Data di pubblicazione:
- 30/09/2004
- Tipo di pubblicazione:
- rapporti, linee guida, documenti tecnici
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