Dossier n. 139/2006 - La cooperazione internazionale negli Enti locali e nelle Aziende sanitarie. Premio Alessandro Martignani - IV edizione. Catalogo

Descrizione/Abstract:

STAMPA ESAURITA

 

Alessandro Martignani è stato un dirigente della Regione Emilia-Romagna, morto nel giugno del 2000 a 56 anni.

Ha contribuito in modo determinante alla costruzione dei servizi pubblici di prevenzione, soprattutto nei luoghi di lavoro, in questa regione. Sia nella fase di ideazione, negli anni ‘70 che hanno preceduto la Riforma sanitaria, dentro il movimento politico e culturale che cresceva intorno al “modello operaio” di lotte per la salute. Sia nel periodo in cui era necessaria un’opera di rafforzamento strutturale e funzionale, durante gli anni ‘80. L’esperienza in Emilia-Romagna ha contribuito in modo determinante, peraltro, nell’affermarsi in quel periodo a livello nazionale di un modello nuovo di servizi pubblici.

Negli anni ‘90 è stato direttore generale di aziende sanitarie, in particolare a Ravenna, dove ha affrontato l’arduo compito di riorganizzare i servizi sanitari senza perdere la visione complessiva dell’assistenza e la necessità di rispondere agli effettivi bisogni di salute delle popolazioni.

Alcuni amici e collaboratori di Martignani hanno ritenuto importante non solo ricordarlo, ma usare la memoria del suo operare per creare opportunità di crescita culturale e per valorizzare idee e progetti innovativi nel campo della salute e hanno costituito un Comitato promotore del “Premio Alessandro Martignani”.

L’Associazione italiana di epidemiologia (AIE) ha deciso di aderire alla proposta e di assumere anche la responsabilità giuridica dell’iniziativa. Altre organizzazioni, tra cui la Società nazionale degli operatori della prevenzione (SNOP) e l’Associazione Ambiente-Lavoro, hanno manifestato il proprio sostegno.

L’Assessorato regionale alle politiche per la salute dell’Emilia-Romagna, l’Agenzia sanitaria regionale e l’Azienda USL di Ravenna hanno sempre attivamente sostenuto l’iniziativa.

La prima edizione del Premio, nel 2001, era stata dedicata al contributo della pubblica amministrazione e delle parti sociali alle nuove strategie per la salute e la sicurezza nel lavoro. Oltre a una tesi di laurea sugli infortuni nei minori a Modena, il riconoscimento era andato ai Servizi di prevenzione nei luoghi di lavoro delle Aziende USL di Bologna e di Firenze, impegnati nel proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori nei cantieri della tratta appenninica del treno ad alta velocità.

La seconda edizione del Premio, che si è tenuta nell’ottobre del 2003 in occasione della Riunione annuale dell’Associazione italiana di epidemiologia a Bologna, è stata dedicata alle “relazioni sanitarie”. Si è voluto in tal modo valorizzare il ruolo della comunicazione per la salute, soprattutto quando questa serve a facilitare il confronto tra i soggetti interessati, la selezione delle priorità e l’adozione delle azioni conseguenti. La “relazione sanitaria”, infatti, è stata considerata come un fondamentale strumento di comunicazione tra tecnici, amministratori e cittadini sui temi della salute di una comunità e sull’uso dei servizi sanitari.

In competizione c’erano il Ministero della salute, molte Regioni, Province, Comuni e Aziende sanitarie con 39 prodotti. Il premio è andato al Dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda USL di Piacenza per il suo Profilo dello stato di salute che ha rappresentato un efficace contributo, si legge nella motivazione, ai processi di selezione delle priorità e di costruzione partecipata dei Piani per la salute. Con questo premio la Giuria ha voluto premiare anche gli analoghi sforzi compiuti da tutte le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna per lo sviluppo dei Piani per la salute. È stata premiata anche La salute in Piemonte 2000, relazione prodotta dall’Agenzia regionale per i servizi sanitari del Piemonte.

La terza edizione del Premio è stata dedicata alla valorizzazione degli impegni a contrasto degli effetti negativi sulla salute di disuguaglianze sociali, economiche o culturali. Era un ambito vasto che poteva includere iniziative assai diverse: da quelle per la prevenzione dei rischi al miglioramento dell’accesso ai servizi, dal rafforzamento delle capacità individuali a effettuare scelte consapevoli per la salute ad azioni mirate all’assistenza di gruppi specifici di persone, e altre ancora. Sono state prese in considerazione 38 iniziative, realizzate in Italia da soggetti pubblici e privati, soprattutto indirizzate all’assistenza per i migranti che vivono, in molti casi, le condizioni più evidenti di disuguaglianza.

In questa quarta edizione si è deciso di mantenere l’attenzione sulle azioni di contrasto degli effetti negativi sulla salute delle disuguaglianze, ma non considerando le attività realizzate da noi, bensì quelle di cooperazione internazionale.

La cooperazione internazionale è un mondo così ampio e pieno di esperienze e competenze che questa iniziativa sarebbe risultata inadeguata e presuntuosa se avesse voluto affrontarlo nella sua totalità. In ragione anche della specificità del Premio Martignani si è deciso, quindi, di circoscrivere il campo solo ai progetti realizzati tra il 2000 e il 2006 con l’impegno diretto di Enti locali e Aziende sanitarie pubbliche. Questo nella convinzione che tali iniziative, pur essendo una frazione ancora relativamente piccola, abbiano un valore rilevante anche per rafforzare le competenze professionali e migliorare i servizi sanitari e sociali in Italia.

La Giuria, composta da Gianfranco Bertazzini, Marco Biocca, Silvia Candela, Franco Di Giangirolamo, Enrico Giusti, Silvio Pampiglione, Rossana Preus, Benedetta Riboldi, Federica Sarti, Angelo Stefanini e Paolo Tori, ha esaminato i progetti pervenuti (tutti riportati in questo Catalogo) in base ai seguenti criteri:

  • forza della partnership con gli interlocutori locali (valutazione dei bisogni, programmazione, coordinamento, responsabilità, ecc.);
  • prospettive di sostenibilità del progetto anche dopo il suo termine, e ricadute;
  • livello di integrazione con altre iniziative e politiche di altri settori;
  • grado di vulnerabilità delle popolazioni interessate;
  • qualità metodologica del progetto;
  • grado di impegno di Enti locali e Aziende sanitarie pubbliche (patrocinio, partecipazione diretta istituzionale, con risorse umane, con risorse economiche, ecc.); non rientra in questa categoria il ruolo di ente finanziatore di progetti a bando.

Per il Premio, che viene assegnato durante una giornata di studio a Bagnacavallo (Ravenna) il 7 dicembre 2006, sono state selezionate le seguenti esperienze:

  • Attivazione di un servizio di consegna ausili per l’autonomia dei disabili nel distretto di Scutari (Albania)  
       Azienda USL di Forlì 
       Enti locali della provincia di Forlì - Cesena 
       ONG Madonnina del Grappa
  • Centrale del latte di Njombe (Tanzania)
       CEFA, Bologna
       Comune di San Lazzaro di Savena (BO)
  • Controllo e prevenzione delle epatiti tra i rifugiati saharawi
       Comune di Forlì
       AFMF, Forlì
       CISP, Forlì
       Regione Emilia-Romagna
  • Madagascar. Ospedale pediatrico
       Associazione onlus Alfeo Corassori. La vita per te, Modena
       Azienda ospedaliero-universitaria di Modena
       Centro oncologico modenese dell’Università di Modena e Reggio Emilia
       Provincia di Modena
  • Sostegno educativo e psico-sociale ai bambini vittime del conflitto nella Striscia di Gaza  
       EducAid onlus, Rimini  
       Regione Emilia-Romagna 
       Comune di Rimini 
       Comune di Riccione 
       Comune di Ravenna 
       Remedial Education Center, Gaza

 

Data di pubblicazione:
09/11/2006
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
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ultima modifica 2019-01-16T18:44:12+02:00
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