Dossier n. 152/2007 - L'abbandono nei Corsi di laurea in infermieristica in Emilia-Romagna: una non scelta?

Descrizione/Abstract:

Il dossier presenta una ricerca effettuata nei Corsi di laurea in infermieristica della regione Emilia-Romagna per analizzare il fenomeno dell’abbandono degli studi. L’ipotesi di fondo dello studio è costituita dal considerare l’abbandono un fenomeno multifattoriale, risultante dall’intreccio di tre fattori: soggettivi (motivazione alla scelta e percezione della professione da parte degli studenti), strutturali (modalità di organizzazione dei corsi, carichi di lavoro per gli studenti, impatto con i tirocini) e ambientali (problemi legati alla residenza e alla frequenza del corso). Obiettivo dell’indagine è individuare quali tra questi fattori ha maggiore rilievo nel determinare l’abbandono allo studio negli studenti infermieri.

A tale scopo si è scelto di utilizzare una metodologia di indagine quali-quantitativa, costituita da una prima fase di tipo esplorativo, in cui attraverso focus group a studenti (misti tra frequentanti e drop out) si sono indagate le aree di interesse che avrebbero poi costituito il questionario per la seconda fase - quantitativa - dello studio. Il questionario, elaborato in due versioni, è stato somministrato a tutti gli studenti frequentanti il I anno dei Corsi di laurea in infermieristica delle quattro università della Regione, all’ingresso degli studenti al corso e successivamente dopo aver effettuato la prima esperienza di tirocinio.

I principali risultati dello studio evidenziano che tutti i fattori presi in considerazione incidono sul fenomeno abbandono, anche se con pesi e misure differenti.

I fattori strutturali, infatti, sembrano essere quelli che assumono un peso preponderante, concentrando l’attenzione soprattutto su difficoltà di apprendimento teorico e su problemi legati ai tirocini. Tra le difficoltà di apprendimento teorico spiccano la concentrazione di molte discipline in poco tempo (34%), la mancanza di tempo per studiare (26,7%) e la mancanza di una precedente preparazione (21,7%). Tra le difficoltà nello svolgimento del tirocinio si evidenzia la difficoltà a conciliare studio e tirocinio (52,3%), ma anche il forte impatto emotivo con la realtà assistenziale e le relazioni non sempre facili con gli infermieri del reparto e con i tutor.

Per quanto concerne i fattori soggettivi, questi riguardano soprattutto la modificazione dell’atteggiamento per la disillusione nei confronti della professione, dovuta principalmente all’impatto con il tirocinio. Nel confronto tra l’idea di professione prima e dopo il tirocinio si può notare che si ha una diminuzione di immagini positive, quali la gratificazione per il rapporto interpersonale con il malato (-5,5%) e aiutare chi soffre (-8,4%); al contrario, si ha una crescita di caratteristiche negative, come lo stress psico-fisico (+4,2%).

Anche i fattori ambientali hanno un ruolo nella decisione di abbandonare e tra questi spiccano i problemi economici per il mantenimento agli studi.

È significativo che il 23,2% degli studenti intervistati al I anno abbia pensato di interrompere gli studi, per motivazioni che vanno dal troppo impegno (32,2%), alle problematiche relazionali (20,2%), a motivi economici (11,3%) e alla disillusione (10,6%).

In conclusione si può affermare che i fattori strutturali sono alla base della selettività interna (cioè l’impatto con l’Università), anche se questa non opera da sola, ma in modo sinergico con la selettività esterna, costituita dai fattori del contesto sociale ed economico che ruotano attorno allo studente.

L’abbandono ai corsi di laurea in infermieristica viene così definito “una non scelta” perché dovuta al peso insostenibile di fattori strutturali interni al corso e a fattori esterni ambientali, più che una reale scelta dovuta a elementi soggettivi propri degli studenti.

 

Data di pubblicazione:
18/06/2007
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
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