Dossier n. 182/2009 - La ricerca come attività istituzionale del Servizio sanitario regionale. Principi generali e indirizzi operativi per le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna

Descrizione/Abstract:

Governance e ricerca: le strategie regionali

Lo scorso luglio la Regione Emilia-Romagna ha approvato - con delibera della Giunta n. 1066 - il documento sulle strategie per la ricerca e l’innovazione nel servizio sanitario, qui riportato. Si tratta di un documento importante, anche formalmente, per lo sviluppo delle iniziative regionali in questo ambito.

Chi avrà la pazienza di sfogliarlo vedrà che si presta a più chiavi di lettura. Da una parte è certamente la conferma di un impegno sul tema della ricerca e innovazione, impegno che trova un corrispettivo nei finanziamenti previsti. Dall’altra parte il documento rappresenta il momento in cui le iniziative progettuali avviate nel corso degli ultimi anni vengono collocate nell’ambito di un disegno strategico generale, che ne valorizza il significato e le implicazioni.

In questo contesto, il Programma ricerca e innovazione (PRI E-R) - avviato a fine 2004 - si ripropone come terreno di sperimentazione di relazioni positive con l’industria, riconoscendo la problematicità di tali relazioni ma anche la loro ineludibile rilevanza.

Il PRI E-R inoltre si conferma come ambito di iniziative a carattere sistemico orientate al trasferimento nella pratica clinica dei risultati della ricerca, di valutazione di impatto delle tecnologie, di consolidamento dell’infrastruttura regionale per la research capacity (per esempio attraverso lo sviluppo di database clinici).

Il Programma di ricerca Regione-Università mantiene il proprio profilo a sostegno della progettualità innovativa delle Aziende ospedaliero-universitarie, confermando l’impegno a dare a questa progettualità una vocazione non autoreferenziale, ma orientata a rispondere alle esigenze di sviluppo del sistema sanitario, anche sul versante della formazione alla ricerca.

Il Fondo regionale per la modernizzazione è chiamato a misurarsi con l’innovazione clinico-organizzativa, un tema rilevante ma spesso trascurato dalla ricerca nazionale. L’obiettivo - ambizioso ma non più eludibile - è fare in modo che i cambiamenti introdotti nelle Aziende vengano accompagnati a forme di valutazione empirica del loro impatto.

Completa il quadro la costituzione del Comitato di indirizzo per la ricerca e l’innovazione dedicato ad armonizzare le diverse articolazioni sopra citate.

Nel suo insieme, si tratta di un disegno che non nasconde l’ambizione di dare al nostro SSR gli strumenti necessari affinché il sistema stesso possa orientare il proprio sviluppo sulla base di informazioni acquisite tramite la ricerca.

Parte importante del documento è dedicata al tema del governo della ricerca e dei processi di innovazione, con alcuni indirizzi operativi per le Aziende sanitarie. Si tratta di indirizzi di carattere generale che lasciano la necessaria flessibilità ai diversi contesti aziendali. Importanti a questo proposito sono la tracciabilità delle attività di ricerca e l’elaborazione di piani aziendali per la ricerca e l’innovazione.

Su questi temi è da sottolineare lo spirito complessivo del documento.

Abbinare la parola “governo” al tema della ricerca e dell’innovazione evoca quasi un ossimoro: come è possibile - e quanto è desiderabile - governare attività che presuppongono per la loro stessa natura creatività e autonomia? Non si rischia di frapporre inutili vincoli a iniziative che andrebbero semplicemente assecondate, invece che governate? La risposta non può essere elusiva e trincerarsi dietro l’affermazione - peraltro corretta - che il termine governo rappresenta l’imperfetta traduzione della governance anglosassone, dal significato, almeno in prima istanza, più soft.

Il punto è invece porre al centro del dibattito il nodo concettuale a monte della questione. È inevitabile infatti che ci sia tensione tra il rispetto delle condizioni che consentono a chi fa ricerca di esprimere “liberamente” la propria creatività e la necessità, dall’altra parte, di valorizzare la ricerca, e quindi di valutarla e di analizzarla alla luce delle linee di sviluppo dei contesti aziendali. Questo processo di valutazione e discussione è certamente “intrusivo” rispetto alle attività del singolo ricercatore, ma se si evita di tradurlo in vincoli burocratici diventa uno strumento di confronto positivo e costruttivo. Se davvero la ricerca è cosa importante per lo sviluppo dei servizi sanitari e se davvero deve essere sostenuta (anche sul piano economico, oltre che su quello culturale e organizzativo), bisogna allora che essa si esponga a un confronto che consenta di valutare se e in che misura è in grado di produrre informazioni utili. In altri termini, se la ricerca è un investimento sul futuro, non può non essere condivisa in un dialogo tra il ricercatore e i destinatari finali dei “prodotti” delle attività di ricerca.

Questa visione ha molte possibili implicazioni che rimandano tutte a una fitta agenda di lavoro per i prossimi anni. È necessaria però fin da subito la disponibilità ad accettare una visione adeguata alla reale complessità della situazione: per potersi sviluppare e per essere competitiva a livello nazionale e internazionale, la moderna ricerca medica e sanitaria ha sempre più la necessità di orientarsi non solo sull’interesse dei singoli ricercatori ma anche sull’impegno del sistema che la sostiene. Parte integrante di questo processo è lo sviluppo nei contesti aziendali di competenze professionali in grado sia di capire le esigenze di chi fa ricerca, sia di conoscere a fondo le complessità delle organizzazioni sanitarie e le loro necessità di sviluppo.

In conclusione, questo documento - del quale auspichiamo una lettura critica prima di tutto nell’ambito dei Collegi di Direzione aziendali - segna nel contempo un punto di arrivo e un nuovo inizio per le iniziative del SSR. Certamente individua una serie di elementi che richiedono uno sforzo elaborativo per essere affrontati. A questa elaborazione è bene che prendano parte tutti i soggetti che a vari livelli nelle Aziende promuovono la ricerca, ne utilizzano i risultati e stimolano i cambiamenti tecnologici, clinici e organizzativi.

 

Data di pubblicazione:
01/12/2009
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
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