Dossier n. 201/2010 - Sorveglianza dell’antibioticoresistenza e uso di antibiotici sistemici in Emilia-Romagna. Rapporto 2008

Descrizione/Abstract:

Il Dossier riporta i dati raccolti nel 2008 nell’ambito del Sistema regionale dell’Emilia-Romagna per la sorveglianza delle antibioticoresistenze. Per alcuni patogeni, con particolare attenzione alle emocolture, è stato valutato l’andamento delle resistenze nel periodo 2003-2008.

Il rapporto contiene inoltre i dati regionali relativi al consumo di antibiotici sistemici in ambito sia territoriale che ospedaliero nel periodo 2003-2008. Maggiore dettaglio è stato riservato alle analisi relative ai consumi territoriali.

Il rapporto del 2008 analizza in modo approfondito due problemi emergenti: l’incremento di resistenze in Acinetobacter spp. e nelle Enterobacteriacaee produttrici di betalattamasi a spettro esteso (ESBL); e le resistenze emergenti di Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae.

 

Sorveglianza dell’antibioticoresistenza

Si confermano anche nel 2008 da un lato gli elevati livelli generali di resistenza già osservati in precedenza, dall’altro il costante incremento di resistenza a cefalosporine di III generazione, fluorochinoloni e aminoglicosidi - esclusa l’amikacina - osservato in Escherichia coli (nelle emocolture: 21,7%, 38,8% e 18,4% rispettivamente) e Klebsiella pneumoniae (31,3%, 29,9% e 25,6% rispettivamente). Si è osservato un incremento del numero di pazienti con almeno un isolato di Acinetobacter baumannii, passati da 419 nel 2007 a 503 nel 2008 (+20%), anche se il numero assoluto rimane modesto. Si è osservato inoltre un incremento dei soggetti con isolamento degli enterobatteri ESBL, passati fra il 2007 e il 2008 dal 13,1% al 20,1% per E. coli e dal 22,5% asl 26,2% per K. pneumoniae. Le resistenze di Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus ed Enterococcus spp. sono invece rimaste sostanzialmente stabili.

 

Uso di antibiotici sistemici

Continua ad aumentare l’esposizione della popolazione regionale ad antibiotici sistemici: i tassi di consumo in ambito territoriale si confermano elevati in tutte le fasce di età, con un consumo globale pari a 19,4 DDD/1.000 giorni-persona, con picchi nelle fasce estreme (0-6 anni e >80 anni). Si deve segnalare come la tendenza all’aumento prescrittivo sia presente in tutti i gruppi di adulti considerati, mentre nella popolazione fino a 19 anni d’età si sia osservato, dal 2003 al 2008, un consumo sostanzialmente stabile. Dal punto di vista qualitativo, sia nel territorio che in ospedale, le penicilline associate a inibitori delle betalattamasi risultano essere le molecole maggiormente prescritte. Si osserva inoltre un elevato uso di fluorochinoloni e cefalosporine (rispettivamente 2,7 e 1,6 DDD/1.000 giorni-persona), non giustificabile sulla base delle indicazioni appropriate di uso di queste classi di antibiotico.

 

Conclusioni

Questi dati confermano il persistere di due gravi problemi di sanità pubblica: a) un eccesso di trattamenti antibiotici, b) una diffusa antibioticoresistenza; entrambi i problemi sono in progressivo peggioramento. Anche se i dati osservati sono migliori rispetto alla media nazionale, la criticità del problema da un lato e la costante tendenza al peggioramento dall’altro impongono di identificare strategie per modificare le abitudini prescrittive dei medici in ambito regionale. Le strategie da utilizzare per ridurre il consumo di antibiotici devono essere ottimizzate individuando le priorità e tarando gli interventi su specifici problemi. Gli obiettivi sanitari regionali per il futuro dovranno necessariamente includere un progetto di ampio respiro sul controllo dell’uso degli antibiotici.

 

Data di pubblicazione:
01/12/2010
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
Lingua della pubblicazione:
Italiano
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ultima modifica 2019-01-17T12:16:35+01:00
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