Dossier n. 223/2012 - Analisi e misurazione dei rischi nelle organizzazioni sanitarie
- Descrizione/Abstract:
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La complessità del tema della gestione del rischio impone alle organizzazioni sanitarie di attuare specifiche iniziative di contrasto a singoli problemi, ma soprattutto di sviluppare delle vere e proprie strategie, compiutamente rappresentate nei programmi aziendali. L’elaborazione di tali strategie richiede in primo luogo la disponibilità e la conoscenza di una serie di elementi informativi che vanno dai dati presenti a livello aziendale alle valutazioni soggettive dei professionisti: le segnalazioni spontanee degli incidenti e dei near miss, le analisi di processo, l’utilizzo delle segnalazioni degli utenti, lo studio delle non conformità, dei guasti e dei disservizi, la registrazione dei sinistri e ogni altro dato pertinente. Tuttavia, solo la combinazione di tali elementi consente analisi comparative delle diverse tipologie di criticità come necessario presupposto alla definizione delle aree prioritarie di possibile intervento. In altre parole ciò che viene definito come “valutazione integrata del rischio” costituisce il passo fondamentale per l’identificazione delle criticità, per una più precisa valutazione degli eventi critici, delle loro cause e delle loro conseguenze, e per una conseguente pianificazione delle azioni preventive e protettive.
L’iniziativa dell’Agenzia sanitaria e regionale della Regione Emilia-Romagna, di cui questo Dossier documenta il percorso, era finalizzata a rafforzare la capacità strategica delle Aziende nell’individuare le aree critiche e nel proporre azioni correttive. L’approccio proposto trova quindi la propria adeguata collocazione nel novero delle diverse tecniche e metodologie che supportano la funzione aziendale di gestione del rischio nella valutazione degli eventi critici, delle loro cause e conseguenze in un quadro di riferimento unitario.
Nei primi mesi del 2009 è stato costituito un gruppo di lavoro (coordinato dall’Agenzia sanitaria e sociale), a cui hanno partecipato alcuni responsabili e referenti della gestione del rischio di alcune Aziende sanitarie regionali, con l’obiettivo di definire un modello di “mappatura dei rischi”. Il progetto si proponeva più specificatamente di fornire uno strumento per l’autovalutazione che consentisse alle organizzazioni di:- identificare i pericoli in relazione ai soggetti vulnerabili esposti;
- caratterizzare i pericoli in relazione alla propria organizzazione;
- classificare i pericoli in relazione al rischio associato, combinazione della probabilità che si realizzi un evento e del danno conseguente, utilizzando in modo integrato i flussi informativi gestiti dalla azienda sanitaria, obbligatori e volontari;
- desumere informazioni utili alla definizione delle azioni di miglioramento da implementare per la riduzione del rischio.
Il gruppo di lavoro regionale ha preliminarmente condiviso le definizioni di base, il processo e gli strumenti di analisi. Si sono analizzate le esperienze già in corso presso le Aziende, gli strumenti già disponibili, passando dall’incident reporting al contenzioso, dagli indicatori AHRQ Agency for Healthcare Research and Qualilty alle prompt list.
Successivamente, con il supporto tecnico di competenze specifiche e adottando un approccio integrato (analisi qualitative dei rischi clinici, tecnologici e ambientali presenti nei diversi setting/processi assistenziali) sono stati identificati i pericoli presenti nelle Aziende sanitarie ed è stato elaborato un “Registro dei pericoli” regionale di tipo gerarchico (ad albero) multilivello (dai pericoli di livello generale ai pericoli specifici). Sono stati inoltre elaborati strumenti per la valutazione semi-quantitativa dei pericoli (matrici di rischio), tenendo conto della probabilità di accadimento e dell’impatto sui soggetti vulnerabili (paziente, staff, cittadino/visitatore, Azienda), utili per l’individuazione delle priorità di intervento e la realizzazione di azioni di miglioramento. Questa seconda fase è stata caratterizzata da un percorso di formazione-azione in cui le Aziende sanitarie coinvolte hanno contribuito alla costruzione del registro regionale, mediante lo sviluppo di “liste dei pericoli” riferibili a setting/processi specifici.
L’interesse dimostrato dai partecipanti e l’evidente crescita nella conoscenza empirica dei fenomeni in studio hanno suggerito da un lato di coinvolgere le restanti Aziende sanitarie della Regione, dall’altro di approfondire l’esperienza, anche nell’intento di esplorare la coerenza con gli strumenti in ambito internazionale, in particolare con la International Classification for Patient Safety (ICPS) dell’Organizzazione mondiale della sanità. Nel 2011 è stato quindi proposto un corso formativo della durata di 3 giornate cui sono seguiti, nell’ottica dell’apprendimento interattivo, una serie di seminari in cui le Aziende, dopo avere variamente utilizzato gli strumenti nei propri contesti organizzativi, ne hanno successivamente condiviso le modalità applicative facendone emergere criticità ed opportunità di miglioramento.
Il presente Dossier presenta il materiale predisposto per il corso formativo (modello di riferimento, strumenti di analisi) (Parte 1) e le sperimentazioni aziendali riportate nei seminari sopra citati (Parte 2), consapevoli tuttavia che l’utilizzo efficace degli strumenti proposti richiede ancora ulteriori approfondimenti. - Data di pubblicazione:
- 06/01/2012
- Tipo di pubblicazione:
- rapporti, linee guida, documenti tecnici
- Lingua della pubblicazione:
- Italiano
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