Dossier n. 226/2012 - La ricerca e le politiche sociali e socio-sanitarie in Emilia-Romagna. Applicazione e approcci per la valutazione
- Descrizione/Abstract:
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STAMPA ESAURITA
Il Dossier è composto di due parti logicamente collegate. La prima tratta del secondo censimento delle ricerche sociali prodotte dai Servizi regionali e si dedica all’analisi di più di un terzo di esse riferite all’area delle politiche della famiglia, infanzia e adolescenza.
La seconda parte affronta il tema della valutazione della ricerca e dei programmi di promozione della salute, secondo approcci metodologici “guidati dalla teoria”.In continuità con il primo censimento realizzato nel 2009 sulle ricerche sociali e socio-sanitarie, effettuate a livello locale dalle Aziende USL, dai Comuni, dalle Province e dalle ASP del territorio emiliano-romagnolo, l’Area Innovazione sociale dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale dell’Emilia-Romagna ha ritenuto rilevante raccogliere e censire anche i lavori prodotti dai Servizi regionali sulle stesse politiche sociali e socio-sanitarie.
Gli obiettivi finali del progetto che ha portato ai due censimenti sono principalmente quelli di conoscere, valorizzare e governare la ricerca in questi ambiti, orientandola in modo da renderla visibile, accessibile ed efficace per la programmazione.
Il confronto fra i temi identificati come prioritari, le logiche e la metodologia adottata dalla Regione con quelli scelti e utilizzati a livello territoriale può costituire un arricchimento per gli operatori e i decisori politici, come stimolo a verificare la coerenza della ricerca con gli indirizzi dei piani di settore e, più in generale, del Piano sociale e sanitario regionale.
Scopo della prima parte del Dossier è rendere disponibile questo ulteriore patrimonio conoscitivo, a completamento dei risultati del primo censimento, e fornire alcune riflessioni e prospettive di sviluppo, in particolare sulla necessità di costruire, per la ricerca sociale e socio-sanitaria, una anagrafe regionale e/o una strumentazione interattiva sistematica con i territori.
Nel 2009 sono stati censiti 291 lavori prodotti a livello locale, e sono state lette e valutate rispettivamente 48 e 64 ricerche per le aree tematiche sugli anziani e sull’immigrazione; in occasione di questo secondo censimento sono state raccolte e catalogate 87 ricerche regionali e sono state analizzate, secondo griglie di lettura analoghe, 25 ricerche realizzate dal Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza.
L’introduzione descrive il percorso seguito e le motivazioni del gruppo di lavoro regionale che hanno condotto all’esame di alcune ricerche regionali. Il primo capitolo precisa gli obiettivi del progetto, finali e specifici, e gli interrogativi posti nell’effettuare tale monitoraggio.
Nel secondo Capitolo è delineato il quadro delle ricerche regionali, distinguendole per numerosità, servizio promotore e argomenti.
Nei successivi Capitoli sono descritti la metodologia utilizzata dal gruppo di referaggio che ha esaminato le ricerche e i principali risultati desunti dal lavoro di lettura, riferiti in particolare alle proposte implicite (priorità e indicazioni emergenti).
Gli ultimi due capitoli riguardano specificamente il confronto fra i prodotti regionali analizzati e gli indirizzi di programmazione del settore, e le prospettive di lavoro sulla ricerca sociale.
La Regione Emilia-Romagna avverte come fondamentale valorizzare e orientare l’attività di ricerca sociale e socio-sanitaria, curando in particolare la valutazione del loro impatto sul sistema di welfare e sulle politiche attuate.
Attraverso la ricerca finalizzata alla programmazione e gli interventi/programmi promossi in ambito sociale, sulla salute e nei vari settori dell’integrazione socio-sanitaria, si intende innovare il sistema e affrontare le problematiche emergenti.
La seconda parte del Dossier focalizza gli approcci di valutazione, cosiddetti “guidati dalla teoria”, finalizzati sia allo sviluppo di programmi complessi sia al supporto dei processi decisionali. Questi approcci hanno aiutato ad aprire la “scatola nera” dei programmi e sono stati sviluppati per trattare interventi complessi; sin dagli anni ‘80 sono stati applicati alla valutazione di iniziative territoriali di promozione della salute caratterizzate dall’utilizzo di una pluralità di metodi di intervento.
L’introduzione spiega come e perché in Regione si è arrivati ad approfondire e a proporre questi metodi innovativi. Il primo Capitolo sintetizza i punti comuni dei vari approcci orientati alla teoria, sottolineandone le finalità e le opportunità per i decisori politici e i professionisti. In particolare, vengono descritte le varie tipologie di teorie (ad esempio “teoria del problema” e “teoria del cambiamento”) utilizzate per pianificare, “interrogare i programmi”, sviluppare quesiti valutativi e identificare ipotesi di programmi e di ricerca.
Nel secondo Capitolo si affronta la valutazione basata sull’approccio - theory-based evaluation TBE -, applicata soprattutto nei progetti di sviluppo della comunità. Vengono illustrati i criteri per selezionare le teorie secondo tale approccio, si riportano alcuni esempi (programma di formazione per giovani svantaggiati) e vengono messi in luce alcuni rischi di impiego inaccurato della teoria del programma (ad esempio, realizzare programmi senza tenere conto delle differenze di genere).
La valutazione realista (Capitolo 3) sviluppata nel contesto anglosassone viene descritta nei suoi elementi cardine: la concezione di programma, le caratteristiche dei programmi sociali complessi, le configurazioni contesto-meccanismo-outcome, il concetto di causalità “generativa” contrapposto a quello di causalità lineare semplice di tipo deterministico (stimolo-risposta).
La sintesi realista (Capitolo 4), che rappresenta un ulteriore sviluppo della valutazione realista, è proposta come metodo alternativo di revisione sistematica, finalizzato a sintetizzare evidenze e risultati di ricerche che comprendono studi sia qualitativi che quantitativi. È importante identificare le “famiglie di meccanismi”, sottostanti ad esempio a differenti interventi di promozione della salute, come luogo di confronto della stessa sintesi realista.
Il Capitolo 5 esplicita l’applicazione degli approcci valutativi descritti nei precedenti capitoli, con due recenti esempi: il primo è uno studio valutativo realizzato in Emilia-Romagna per il progetto “Palestra sicura. Prevenzione benessere”, il secondo è una ricerca sociale innovativa sui processi partecipativi dei giovani, realizzata a livello nazionale. In entrambi i casi sono sottolineati gli obiettivi conoscitivi, le ipotesi assunte, le metodologie e i principali risultati raggiunti, secondo i modelli e le peculiarità degli approcci valutativi “guidati dalla teoria” e dalla “valutazione realista”.
Le riflessioni conclusive, infine, riprendono i vantaggi di tali approcci e le relative prospettive di sviluppo nel contesto della Regione.
Le due Appendici riportano: la griglia di lettura/analisi adottata dal gruppo di progetto regionale, finalizzata a rendere omogenei e trasparenti i criteri di interpretazione e di valutazione; la tabella delle ricerche analizzate, contenente i principali riferimenti bibliografici raccolti nel database per ogni scheda di prodotto di ricerca rilevato.
La bibliografia riporta i principali testi di riferimento alla base degli approcci metodologici guidati dalla teoria.
La seconda parte del volume è frutto della collaborazione di Gioia Virgilio - Agenzia sanitaria e sociale regionale dell’Emilia-Romagna - e di Liliana Leone - Direttrice del CEVAS, Centro di ricerca e valutazione di Roma.
- Data di pubblicazione:
- 02/05/2012
- Tipo di pubblicazione:
- rapporti, linee guida, documenti tecnici
- Lingua della pubblicazione:
- Italiano
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