Dossier n. 229/2012 - Indagine sul dolore negli ospedali, negli hospice e in assistenza domiciliare in Emilia-Romagna

Descrizione/Abstract:

La International Association for the Study of Pain (1986) definisce il dolore come “esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di tale danno”.

Il dolore, riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità come uno dei principali problemi sanitari, trova corretto riconoscimento nella legge del 15 marzo 2010 n. 38, quale malattia da valutare e trattare con la stessa attenzione delle altre patologie.

La Regione Emilia-Romagna dal 2002 è impegnata nel progetto di lotta al dolore, coordina a livello territoriale le iniziative di informazione e sensibilizzazione della Giornata nazionale del sollievo, e realizza con le Aziende sanitarie, a cadenza biennale, le indagini di prevalenza sul dolore percepito negli ospedali e negli hospice della regione.

Il presente Dossier intende presentare i risultati dell’indagine sulla prevalenza del dolore percepito illustrati a Bologna durante il convegno regionale “La rete ospedale-territorio per la lotta al dolore” tenutosi il 23 maggio 2012, in occasione della Giornata nazionale del sollievo.

L’indagine è stata realizzata negli ospedali, negli hospice e, per la prima volta, anche in assistenza domiciliare con l’obiettivo di acquisire - dalla voce diretta dei cittadini - elementi di conoscenza sul dolore percepito nella malattia o nel ricovero e sul bisogno di sollievo, informazioni utili anche per fare il punto sui percorsi intrapresi nelle strutture sanitarie dell’Emilia-Romagna nell’ambito del progetto regionale “Ospedale-territorio senza dolore”.

All’indagine hanno aderito le Aziende sanitarie, l’Associazione italiana ospedalità privata (AIOP), le associazioni di volontariato.

Le informazioni sono state acquisite attraverso la distribuzione di un questionario, la scheda del sollievo. Sono state raccolte 10.456 schede, provenienti da 101 strutture sanitarie pubbliche e private, e da persone assistite a domicilio. La partecipazione è aumentata dell’11,5% rispetto ai risultati dell’indagine precedente effettuata nel 2009 (le schede raccolte erano state 9.370).

La misura del dolore è stata articolata in 4 livelli: nessun dolore (nella scala numerica corrispondente a 0), dolore lieve (1-3), dolore moderato (4-7), dolore intenso (8-10).

Lo studio evidenzia che la percentuale di chi ha dichiarato di provare dolore intenso è del 15,9%, in diminuzione rispetto al 2009 (18,7%). Anche il dolore moderato è in diminuzione passando dal 38,4% dei pazienti nel 2009 al 37,1% nel 2011.

Anche l’andamento del dolore intenso nel lungo periodo, dal 2002 al 2011, ha registrato una significativa diminuzione percentuale: dal 24,2% al 15,9%. A questo andamento si è affiancato, nello stesso periodo, un forte aumento di chi dichiara di non provare dolore: dall’11,7% al 19,4%.

Questo andamento è stato verosimilmente favorito dall’applicazione delle linee regionali sul trattamento del dolore nelle aree di ricovero e dall’entrata in vigore della legge nazionale 38/2010, “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”.

L’indagine inoltre mostra una correlazione tra età e dolore, percepito più intenso nell’area medica dove l’età media dei ricoverati è più elevata (61,4 anni per le donne e 53,5 uomini). Nell’area medica, pur con una diminuzione rispetto al passato, il dolore intenso continua a mantenere un peso rilevante (17,19% nel 2011, 21,5% nel 2009).

L’indagine conferma che per la donna c’è, rispetto all’uomo, una probabilità superiore di provare disagio (più dolore intenso, meno dolore assente). In particolare, la percezione del dolore intenso è superiore all’uomo sia a livello complessivo, sia nelle aree chirurgiche e mediche (mentre questa tendenza non emerge nell’area oncologica).

L’indagine evidenzia l’efficacia delle terapie antidolorifiche per quasi il 65% del campione (più per le donne che per gli uomini: 65,8% rispetto a 62,1%), mentre quasi l’11%, in entrambi i sessi, dichiara uno scarso risultato. Nessuno comunque giudica totalmente inefficace la terapia.

Al momento dell’indagine le persone ricoverate associano il desiderio di sollievo, potendo selezionare più risposte, a diverse condizioni: “sentire meno dolore” (40,2% delle donne; 36,5% degli uomini), “presenza di persone care” (39,4% delle donne; 34,7% degli uomini), “non essere di peso ai miei familiari” (35,6% delle donne; 30,4% degli uomini), “maggiore autosufficienza” (33,8 delle donne; 29,2% degli uomini), “informazioni complete e chiare sulle cure” (31,6% delle donne; 33,2% degli uomini), “essere rassicurato e tranquillizzato” (28,8% delle donne; 26,2% degli uomini).

Le persone ricoverate in area oncologica esprimono soprattutto il desiderio di non essere di peso ai miei familiari (40,6% delle donne; 36,3% degli uomini), di essere rassicurato e tranquillizzato (35,6% delle donne; 30,3% degli uomini) e richiedono la presenza di persone care (34,9% delle donne; 28,6% degli uomini).

In generale al sollievo si associa l’umanizzazione delle cure, l’autosufficienza e la richiesta di rassicurazione psicologica: aspetti che segnalano la necessità di migliorare gli aspetti relazionali della presa in cura.

Dai questionari raccolti negli hospice dell’Emilia-Romagna, che accolgono persone in fase avanzata della malattia, emerge come la percezione del dolore rimanga marcata: la presenza del dolore moderato e intenso è comunque, seppure di poco, diminuita (59,2% nel 2011, 61,8% nel 2009).

In assistenza domiciliare il 19,9% delle persone malate dichiara di sentire, al momento della rilevazione, dolore intenso. Il dato potrebbe essere ricondotto alla compresenza di più aspetti di disagio e di malattia e all’età particolarmente avanzata del campione.

 

Data di pubblicazione:
01/08/2012
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
Lingua della pubblicazione:
Italiano
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ultima modifica 2019-01-17T15:36:37+01:00
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