Dossier n. 234/2013 - Sorveglianza dell’antibioticoresistenza e uso di antibiotici sistemici in Emilia-Romagna. Rapporto 2011

Descrizione/Abstract:

Il sistema regionale di sorveglianza delle antibioticoresistenze in Emilia-Romagna fornisce dati a partire dal 2003. In questi anni si è osservato un preoccupante aumento delle resistenze batteriche, in particolare tra i Gram negativi, ritenuta un’emergenza di sanità pubblica anche dall’Organizzazione mondiale della sanità (WHO, 2012). Il fenomeno della multiresistenza è cresciuto sensibilmente in questo gruppo di microrganismi a causa delle diffusione delle betalattamasi a spettro esteso (ESBL) e, più recentemente, delle carbapenemasi. Queste ultime sono particolarmente pericolose poiché rendono arduo il trattamento delle infezioni causate dai microrganismi che le producono (prevalentemente della specie Klebsiella pneumoniae). Per fare fronte all’ingravescente situazione epidemiologica, l’Agenzia sanitaria e sociale regionale dell’Emilia-Romagna ha sviluppato un progetto per il controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE) in ambito ospedaliero e territoriale che ha visto la partecipazione dei Servizi della Direzione generale Sanità e politiche sociali e di tutte le Aziende sanitarie della Regione. Sono stati quindi prodotti tre documenti regionali con le indicazioni da implementare nei diversi contesti assistenziali. Tra gli altri microrganismi Gram negativi con un’elevata prevalenza di resistenze antibiotiche, devono essere menzionati Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter baumannii. I trend delle resistenze dei più frequenti microrganismi Gram positivi (Staphylococcus aureus, Enterococcus faecalis e Streptococcus pneumoniae) risultano sostanzialmente stabili. Per Enterococcus faecium si è invece osservata una riduzione della resistenza a vancomicina.

Oltre a fornire i dati sulle resistenze, il sistema di sorveglianza regionale ha quantificato l’incremento dei tassi di incidenza delle batteriemie che, nel periodo 2005-2011, sono passati da 146 a 228 episodi per 100.000 abitanti/anno (+56%). L’aumento è stato particolarmente significativo per K. pneumoniae (+188%) ed Escherichia coli (+99%).

I consumi di antibiotici sistemici, valutati per mezzo delle banche dati regionali della farmaceutica, mostrano significativi aumenti fino al 2009; nei due anni successivi, la tendenza in aumento si registra solo per i consumi ospedalieri (90,8 DDD/100 giornate di degenza nel 2011) mentre si osserva una diminuzione dei consumi in ambito territoriale (18,4 DDD/1.000 abitanti-die nel 2011). Gli antibiotici più utilizzati sono le penicilline associate a inibitori delle betalattamasi, seguite dai fluorochinoloni in ospedale e dai macrolidi in ambito territoriale.

Considerando la crescente diffusione delle resistenze batteriche e il contemporaneo rallentamento della ricerca farmaceutica in questo settore, l’uso appropriato degli antibiotici è diventato un obiettivo prioritario dei sistemi sanitari. È infatti l’unico mezzo, insieme alle misure di controllo della diffusione dei microrganismi resistenti, che consenta di difendere i grandi benefici in termini di salute che questi farmaci forniscono alla medicina moderna.

 

Data di pubblicazione:
15/03/2013
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
Lingua della pubblicazione:
Italiano
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