Impatto indiretto del Covid-19 sugli ospedali in Emilia-Romagna

Pubblicato il report regionale sull’accesso alle strutture ospedaliere durante il 2020

Il rapporto regionale 2020 Impatto indiretto di Covid-19 sull’assistenza ospedaliera in Emilia-Romagna descrive l’andamento dell’accesso alle strutture ospedaliere per patologie diverse da Covid-19.

Il monitoraggio è stato realizzato sulla base di indicatori utili a quantificare cambiamenti nel volume di prestazioni effettuate e a valutare la qualità dell’assistenza prestata. Gli indicatori sono stati calcolati a partire dai sistemi informativi regionali del pronto soccorso (PS) e delle schede di dimissioni ospedaliere (SDO).

La selezione degli indicatori è frutto delle attività di un gruppo di lavoro intraregionale e di un gruppo interregionale, “Mimico-19” (Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia), finalizzate a indagare l’impatto indiretto della pandemia attraverso alcuni indicatori sentinella dell’assistenza ospedaliera.

In sintesi

Gli accessi al PS si sono ridotti complessivamente del 31%, con una riduzione massima di circa 2/3 a fine marzo. Segue una successiva lenta ripresa estiva senza mai raggiungere i numeri del biennio precedente e una nuova riduzione massima di 2/5 in autunno.

ricoveri per patologie acute cardiovascolari (infarto miocardico e attacco ischemico), allo stesso modo, hanno subito una prima consistente riduzione nei mesi di marzo e aprile e una, di entità inferiore, in autunno. Tuttavia, la contrazione in termini di volumi non è stata necessariamente accompagnata da un peggioramento degli indicatori di processo che sono invece rimasti invariati.

La produzione chirurgica regionale ha subito una riduzione del 22% rispetto alla media del biennio precedente. Le contrazioni maggiori si sono registrate durante la prima fase della pandemia e prevalentemente a carico della chirurgia programmata, in particolare di quella dedicata alla patologia non oncologica.
La chirurgia oncologica ha subito in tutto il 2020 una riduzione più contenuta rispetto a quella non oncologica (9% di interventi in meno rispetto alla media del biennio precedente).

Cosa emerge

Da una lettura d’insieme degli indicatori, emerge come la contrazione degli accessi ospedalieri osservata durante la prima ondata e dovuta al timore del contagio e alla riduzione delle attività, sia stata attenuata, durante la seconda ondata, dalla profonda riorganizzazione dell’offerta assistenziale e dalle campagne informative attuate. Queste azioni, insieme alle misure di contenimento introdotte (norme di sicurezza e di distanziamento fisico), hanno reso le strutture ospedaliere più capaci di fronteggiare l’epidemia Covid-19.

Il rapporto regionale

Per approfondire

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ultima modifica 2021-12-23T15:37:20+01:00
Foto (c) Tung Nguyen | pixabay.com
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