La facilitazione situata nelle politiche pubbliche

Una guida alla facilitazione dei processi di programmazione locale partecipata. 12 anni di esperienze sul territorio con il metodo Community Lab

Pubblicato il manuale La facilitazione situata nelle politiche pubbliche. Istruzioni all’uso nell’ambito del welfare, curato dal Settore Innovazione nei servizi sanitari e sociali della Regione Emilia-Romagna.

Guida e orientamento per tutti coloro che svolgono attività di facilitazione nell’ambito della programmazione locale partecipata, il manuale, dal profilo pratico, racconta e valorizza le principali esperienze dei facilitatori che, dal 2012, hanno accompagnato le sperimentazioni di nuove forme di welfare locale nei diversi territori regionali, attraverso il metodo Community lab.

Il Community lab, prassi di innovazione sociale

Il Community lab è un metodo trasformativo-e-partecipativo di prassi e politiche che, attraverso l’allestimento di spazi dialogici con le comunità, i servizi e i corpi intermedi, produce riflessività, conoscenza e consapevolezza, a partire dalle dimensioni quotidiane del lavoro dove è richiesta la mobilizzazione e l’attivazione di processi collettivi.

Si basa sullo studio di casi ed è finalizzato a comprendere le comunità contemporanee e le possibili evoluzioni in materia di welfare locale grazie all'apporto dei cittadini stessi. Promuove circolarità tra centro e periferie, tra sedi regionali e ambiti distrettuali e territoriali. Attraverso prassi di Community Lab, l’istituzione pubblica stimola e sostiene l’innovazione di processi di programmazione dove è necessario produrre il cambiamento in modo collettivo.

La facilitazione situata come pragmatica di welfare

Perché la facilitazione situata? Per dirla con K. E. Weick e K. M. Sutcliffe (2009) - per “governare l’inatteso”.

Operatori sociali e cittadini fanno costantemente fronte a condizioni di incertezza: il rischio è una componente ineliminabile dell’agire. In questo contesto, le organizzazioni del welfare devono attrezzarsi per rispondere alla complessità, non intesa come somma di situazioni emergenziali, ma come cornice entro cui inevitabilmente si opera.

Per le organizzazioni, investire sul capitale umano significa non solo programmare e coordinare incontri, ma anche allestire uno spazio garantito di lavoro e confronto, dedicato alla cura costante dei processi collettivi. In quest’ottica, la facilitazione situata dovrebbe essere un dispositivo organizzativo permanente.

Significa adottare una nuova postura organizzativa nelle politiche pubbliche di welfare, disposta a generare servizi capaci di interventi competenti e specializzati così come di sostegno e accompagnamento, aperti all’ascolto.

In questa prospettiva, il ruolo della facilitazione aiuta a sviluppare le occasioni di scambio e i legami di fiducia, promuove e sostiene le strategie di autodeterminazione e di attivazione delle proprie capacità, stimola la domanda di aiuto e attiva accompagnamenti da parte dei servizi del territorio.

Per approfondire

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ultima modifica 2024-05-17T17:07:06+02:00
Immagine (c) Cooperativa Casa del Cuculo - www.casadelcuculo.org | Elaborazione Settore Innovazione nei servizi sanitari e sociali
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