Dossier n. 243/2014 - Il Programma di ricerca Regione-Università dell’Emilia-Romagna. L’esperienza dal 2007 al 2013

Descrizione/Abstract:

Dossier n. 243/2014 - Il Programma di ricerca Regione-Università dell’Emilia-Romagna. L’esperienza dal 2007 al 2013 — E-R Agenzia sanitaria e sociale regionale

In questo documento è descritta l’esperienza del Programma di ricerca Regione-Università dell’Emilia-Romagna (PrRU), un programma di ricerca sperimentale lanciato nel 2007 e coordinato dall’Agenzia sanitaria e sociale regionale.

Il PrRU è parte di una strategia più ampia che la Regione si è data per sostenere e incentivare la ricerca nel proprio Servizio sanitario a partire dalla Legge regionale n. 29 del 2004 (Dossier n. 184/2009). L’iniziativa si rivolge alle Aziende ospedaliero-universitarie (AOU) della Regione Emilia-Romagna, all’IRCCS Istituto ortopedico Rizzoli e agli Ospedali di Baggiovara e Bellaria (quest’ultimo dal 2011 riconosciuto come IRCCS Istituto delle scienze neurologiche di Bologna), individuati come “sedi ulteriori” della collaborazione tra Regione e Università ai sensi del Protocollo d’intesa (art. 14). Il PrRU è stato pensato quindi per quei soggetti istituzionali intorno a cui deve ruotare l’integrazione e la collaborazione tra Servizio sanitario e mondo accademico.

Nonostante ciò, l’obiettivo è incentivare la ricerca anche nelle Aziende USL in quanto AOU e IRCCS, nel rispondere ai bandi lanciati dal Programma, possono - e in alcuni bandi devono - prevedere il coinvolgimento delle Aziende territoriali quali Unità di ricerca.

Tra gli scopi principali del Programma vi sono quindi la valorizzazione del ruolo delle Aziende ospedaliero-universitarie nell’ambito della ricerca per il SSR, il più ampio coinvolgimento dell’insieme delle Aziende sanitarie e dei loro operatori e lo sviluppo di centri di eccellenza e network professionali. In particolare, il Programma mira a sviluppare innovazioni scientifiche, nuove modalità gestionali, organizzative e formative.

Organismo decisionale del Programma è il Comitato di indirizzo (CdI) costituito da 11 membri in rappresentanza delle quattro Università e delle quattro Aziende ospedaliero-universitarie della Regione, delle Aziende sanitarie territoriali, della Direzione generale Sanità e politiche sociali e dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale. Nell’organizzazione e gestione delle attività del Programma, il CdI è supportato da una Segreteria scientifico-organizzativa, operante presso l’Agenzia sanitaria e sociale regionale.

La prima edizione del PrRU, avviata nel 2007, si è conclusa nel 2009. La seconda edizione è partita nel 2010 e si è chiusa nel dicembre del 2012. Per ciascuna edizione la Regione ha stanziato 30 milioni di Euro.

Il processo di selezione è diventato nel tempo sempre più selettivo, ammettendo al finanziamento un numero limitato di progetti e consentendo anche un risparmio che ha permesso di emanare ulteriori bandi nel 2013, con un budget di 5 milioni di Euro.

Le attività del Programma sono tese a:

  • favorire filoni di ricerca potenzialmente più promettenti e in grado di rispondere ai bisogni conoscitivi e operativi del Servizio sanitario;
  • approfondire la conoscenza di tecnologie emergenti;
  • verificare il grado di diffusione e adozione delle tecnologie, nonché le relative implicazioni sull’organizzazione interna delle Aziende sanitarie.

Il Programma persegue gli obiettivi di ricerca e innovazione organizzando le proprie attività in 3 macroaree.

 

Ricerca innovativa - L’Area 1 del Programma di ricerca Regione-Università è dedicata alla ricerca innovativa (theory enhancing) intesa a produrre nuove conoscenze su tecnologie e interventi di potenziale rilevanza per il Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna.

Dalla seconda edizione del Programma (2010-2012) sono state introdotte due importanti novità nell’ambito dell’Area 1:

  • il finanziamento non è più erogato a Progetti bensì a Programmi strategici integrati, costruiti su tematiche di ricerca biomedica e sanitaria;
  • il Comitato di indirizzo del Programma ha lanciato un bando dedicato ai giovani ricercatori del Servizio sanitario regionale: il Bando Giovani ricercatori “Alessandro Liberati”.

 

Ricerca per il governo clinico - L’Area 2 è dedicata alla valutazione dell’impatto clinico - in termini di efficacia comparativa e appropriatezza - e organizzativo di specifici interventi sanitari e tecnologie (change promotion).

 

Formazione alla ricerca e sviluppo di research network - L’Area 3 è nata per sperimentare interventi di formazione mirati ad accrescere le competenze di ricerca degli operatori del Servizio sanitario regionale e a facilitare la formazione di network di ricerca.

 

Con l’eccezione dell’Area 3 - le cui proposte progettuali sono state vagliate direttamente dal Comitato di indirizzo del Programma di ricerca Regione-Università - la valutazione scientifica dei progetti di ricerca ascrivibili alle Aree 1 e 2 è avvenuta secondo i criteri standard utilizzati anche in contesti internazionali attraverso valutazioni peer review. Tutti i progetti sono passati attraverso una procedura di selezione eseguita da valutatori esperti (reviewer). Le prime due edizioni del Programma hanno coinvolto 342 revisori esterni alla Regione Emilia-Romagna; di questi, il 57% era affiliato a un Ente straniero.

Caratteristica peculiare del processo di selezione è stato il confronto diretto tra proponenti e reviewer (durante workshop organizzati ad hoc) in una fase molto precoce di concettualizzazione delle proposte, con l’intento di supportare i proponenti nell’identificare con più accuratezza obiettivi e metodologie appropriate. La condivisione delle indicazioni ricevute dai reviewer con i Collegi di Direzione ha consentito alle Aziende di concentrarsi sulle proposte con maggiori possibilità di produrre dati utili alle esigenze conoscitive del Servizio sanitario regionale. In una seconda fase è stata poi effettuata una vera e propria valutazione di merito e di qualità dei progetti (con la modalità della study session) che ha permesso di selezionare i progetti e/o programmi da finanziare.

 

Nel corso delle due edizioni dal 2007 al 2012 (in Appendice sono illustrate anche le attività relative al 2013) sono stati finanziati 122 progetti di cui:

  • 52 nell’Area Ricerca innovativa, impegnando € 37.912.376. Di questi progetti, 15 erano dedicati a giovani ricercatori per un ammontare di € 3.114.443;
  • 47 nell’Area Ricerca per il governo clinico, impegnando € 13.603.832;
  • 23 nell’Area Formazione alla ricerca e sviluppo di research network, impegnando
    € 2.333.313.

Il costo del coordinamento del Programma è stato di € 774.064, ossia circa l’1,4% del budget generale.

Le attività di ricerca finanziate hanno fino ad oggi prodotto un totale di 373 lavori pubblicati su riviste peer reviewed. L’attività di monitoraggio del Programma cerca di quantificare l’output della ricerca con misurazioni bibliometriche e anche in termini di ricadute comunque utili al Servizio sanitario regionale (per esempio linee guida, raccomandazioni, ecc.).

Il Programma ha inoltre sviluppato strumenti di comunicazione specifici - una newsletter e un sito internet (LaNiUsletter.it) - per diffondere informazioni relative alle proprie attività, al loro impatto e, più in generale, per offrire approfondimenti sui temi della ricerca biomedica e sanitaria.

  

Data di pubblicazione:
03/09/2014
Tipo di pubblicazione:
rapporti, linee guida, documenti tecnici
Lingua della pubblicazione:
Italiano
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