Accreditamento delle strutture sanitarie

Sviluppo e sperimentazione di metodologie per la qualificazione di valutatori idonei a svolgere attività di verifica delle strutture sanitarie a scopo di accreditamento e ad affiancare in qualità di esperti tecnici di settore valutatori di sistemi qualità per la certificazione (anni 1997-2000)

Accreditamento istituzionale delle organizzazioni sanitarie in Emilia-Romagna

Scenario

  • La pubblicazione del DPR 14/1/1997 “Approvazione dei requisiti minimi...” aveva segnato il momento formale di partenza della realizzazione del processo di accreditamento delle strutture sanitarie in contesto nazionale.
  • Alcune Regioni erano al lavoro per definire i “requisiti” che avrebbero costituito oggetto delle verifiche di accreditamento e le procedure per la richiesta, la concessione, l’eventuale revoca e il rinnovo dell’accreditamento.
  • Nella Regione Emilia-Romagna era disponibile in bozza un documento contenente i requisiti generali per l’accreditamento (marzo 1997) e si disponeva di un pool di operatori che avevano intrapreso primi passi sul percorso che avrebbe dovuto renderli idonei al compito di valutatore. Molte Aziende sanitarie avevano partecipato in maniera sperimentale a verifiche “di accreditamento” ed avevano in corso formazione di “auditor” interni al fine di avviare processi preliminari di autovalutazione delle articolazioni operative.
  • Il sistema complessivo era maturo culturalmente e, in attesa della definizione legislativa regionale e regolamentare del processo, si poneva la necessità di creare le condizioni strutturali (numero dei valutatori adeguato, riconoscimento oggettivo della loro qualificazione a “verificare”) per renderlo operativo.
  • L'Agenzia sanitaria regionale aveva inoltre acquisito competenze in merito alla formazione dei valutatori nel corso di un precedente programma finanziato (verso l’accreditamento).
  • Esisteva inoltre una consuetudine di confronto fra gli operatori che nelle varie Regioni si occupavano di accreditamento che rendeva possibile ipotizzare l’apertura ad altri delle esperienze utili alla individuazione e condivisione di esperienze utili allo sviluppo del processo dell’accreditamento.

 

Criticità

Le Regioni si ponevano il problema di individuare a quali strutture affidare i riscontri oggettivi del possesso dei requisiti stabiliti (Commissioni paritetiche pubblico - Privato, costituende/costituite Agenzie dei Servizi sanitari regionali; Enti esterni accreditati per le verifiche di qualità).

In generale si riscontrava un certo consenso a che le visite di accreditamento venissero fortemente controllate dal committente: l’Ente di Governo regionale, titolare anche del rilascio del Certificato di accreditamento.
Qualsivoglia potesse essere tuttavia la scelta in materia delle Regioni, nessuno dei potenziali titolari delle verifiche di accreditamento era allora preparato al compito: gli enti esterni per ignoranza del settore e dei modelli di riferimento per l’accreditamento, i professionisti del mondo sanitario per non conoscenza delle regole e delle modalità della verifica di qualità operata sulle organizzazioni secondo modelli internazionalmente riconosciuti.

Una seconda necessità, nel caso di una decisione verso il mantenimento all’interno al sistema sanitario del compito ispettivo consisteva nel creare le condizioni necessarie per dare garanzia di trasparenza e di correttezza alle operazioni di valutazione.

 

Progetto

  • Individuazione del partner progettuale (Ente di Certificazione) e costituzione del Gruppo di progetto
  • Progettazione del Corso di Qualificazione
  • Realizzazione del 1° Corso di Qualificazione
  • Revisione formale del percorso sviluppato e consolidamento dell’esperienza
  • Realizzazione dei successivi 2 Corsi di qualificazione

 

Obiettivi previsti

Obiettivi generali

  • contribuire a porre l’Ente di Governo regionale in condizioni di rendere trasparente il processo di accreditamento tramite l’utilizzo di personale esperto nelle regole della verifica di qualità esterna e riconosciuto tali da enti esterni al Servizio sanitario nazionale
  • disporre sul "mercato" di valutatori riconosciuti, esperti di settore sanitario che possano essere utilizzati in qualità di esperti tecnici da Enti accreditati per la Certificazione, ai sensi delle Norme ISO 9000, di Strutture sanitarie, Servizi, Unità operative che volessero avviare tale percorso volontariamente e in maniera distinta dall’accreditamento, al fine di rendere più efficaci i percorsi certificativi

Obiettivo specifico

  • Riconoscimento di terza parte di circa cinquanta valutatori, idonei alle verifiche esterne delle strutture sanitarie secondo il modello di accreditamento della Regione Emilia-Romagna (o altre eventuali partecipanti) con riferimento agli elementi di gestione ISO 9000 applicabili.

 

Obiettivi realizzati

  • profilo del valutatore di sistema qualità in sanità, che è stato curato dall’Ente di Certificazione del personale (individuato tramite gara) per il tramite di un comitato tecnico composto da esperti di settore, un rappresentante del Committente, rappresentanti dell’ente di certificazione del personale
  • "pacchetto formativo" predisposto, costituito dal progetto di corso di formazione e dal corredo di documentazione necessaria ai discenti
  • corso qualificato secondo le procedure dell’Ente di Certificazione del personale
  • qualificazione di 83 valutatori idonei a realizzare verifiche esterne delle strutture sanitarie secondo i modelli di accreditamento della Regioni partecipanti (44 della Regione Emilia-Romagna e 39 delle altre 13 Regioni partecipanti al progetto)
  • registro nazionale di valutatori qualificati per il sistema sanitario, tenuto dal Cepas (http://www.CEPAS.it) cui potranno accedere coloro che hanno superato l’esame di qualificazione quando avranno maturato i titoli di esperienza sul campo richiesti dalle procedure di qualificazione.

 

Criteri indicatori per la verifica dei risultati raggiunti

  • esistenza del registro nazionale valutatori di sistema qualità nel settore sanitario
  • prime iscrizioni nel registro di personale qualificato nel corso del programma

 

Difficoltà realizzative

  • notevole impegno amministrativo: tre gare
  • notevole impegno organizzativo: gruppo coordinamento interregionale; selezione; 3 corsi
  • notevole impegno "relazionale": numerosi attori coinvolti (il partner progettuale; l’Ente di certificazione del personale, i partner delle altre regioni, i discenti)

 

Innovatività

Quando il programma è stato proposto non erano previste da alcuna Regione, nell’ambito del Servizio sanitario, né da enti di Certificazione, sull’intero territorio nazionale, attività di "qualificazione" per valutatori sanitari finalizzata all’utilizzo dei modelli elaborati dalle Regioni per l’accreditamento.

Inoltre il programma ha creato le condizioni per una "fertilizzazione crociata" fra ambienti (imprenditoriale – manifatturiero e dei servizi – e SSN) portatori di diverse culture.

 

Condizioni di trasferibilità

  • possesso di un "modello" (complesso dei requisiti) regionale di riferimento e procedure per l’accreditamento
  • disponibilità di personale con una buona formazione di base in termini di conoscenza trasversale delle organizzazioni sanitarie e di conoscenza concettuale degli approcci sistematici alla qualità (organizzativa, professionale e relazionale nei confronti della utenza)

 

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ultima modifica 2018-11-20T11:43:33+01:00
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