Cure palliative
In questi anni si è progressivamente, anche se lentamente, diffuso il ricorso all’utilizzo delle cure palliative e dell'hospice per favorire la continuità assistenziale e un supporto attivo per quei pazienti la cui malattia di base è caratterizzata da un’inevitabile evoluzione e da una prognosi infausta, garantendo la migliore qualità di vita possibile.
La qualità delle cure ricevute dai pazienti nel fine vita è da diversi anni un tema rilevante della politica sanitaria regionale e già dal 1994, in attuazione della Legge regionale 29/1994 “Assistenza a domicilio per i malati terminali”, la Regione Emilia-Romagna si è data, come obiettivo strategico, la presa in carico dei malati con patologia ad andamento cronico ed evolutivo non suscettibili di cure volte alla guarigione, operando per la definizione e la continua implementazione dei servizi che compongono la rete delle cure palliative. A tal fine, con la Legge 38/2010 e i suoi provvedimenti attuativi, la Regione ha riorganizzato la rete locale di cure palliative (Delibera Giunta regionale n. 560/2015) e ha definito i criteri di accreditamento della rete stessa (Delibera Giunta regionale del 1770/2016).
Inoltre, il Piano sanitario regionale 2017-2019 prevede che, a garanzia di equità di accesso e omogenee modalità assistenziali su tutto il territorio regionale, vadano definiti comuni strumenti di valutazione per l’accesso alla rete, per il passaggio dalle cure palliative domiciliari di base a quelle specialistiche, per la misurazione della qualità della vita e della qualità assistenziale percepita.
Pazienti oncologici
Uno studio condotto dall'Agenzia sanitaria e sociale regionale dell'Emilia-Romagna (Dossier 259/2016) ha dimostrato come nella fase finale della vita di pazienti oncologici vengano impiegate risorse consistenti per l’assistenza di questi pazienti, spesso ricorrendo ad un uso eccessivo di trattamenti medici e chirurgici ad alta intensità di cura che, peraltro, non rispondono in modo soddisfacente alle esigenze e ai desideri dei pazienti e dei loro familiari. Questo studio verrà aggiornato con gli ultimi dati disponibili per valutare l’efficacia dell’attuale rete regionale di cure palliative e dei cambiamenti intercorsi negli anni nell'assistenza nel fine vita dei pazienti oncologici dell’Emilia-Romagna.
Pazienti cronici non oncologici
Data la rilevanza dell’argomento e le implicazioni di politica sanitaria che necessariamente ne conseguono, il Settore Innovazione nei servizi sanitari e sociali ha istituito un monitoraggio dell’assistenza fornita nel fine vita, estendendo la valutazione, fin ad ora rivolta ai soli pazienti oncologici, anche ai pazienti cronici non oncologici, alla cui gestione in fase terminale non è stato dato in questi anni il giusto rilievo.
Lo scopo del monitoraggio è innanzitutto di fornire una fotografia il più possibile fedele delle cure fornite negli ultimi giorni di vita dei pazienti terminali, e quindi di valutare l’effetto dell’attuale organizzazione della rete di cure palliative sul profilo assistenziale, sulla sede del decesso e su indicatori di qualità di vita, come il controllo del dolore.
Le informazioni utilizzate sono quelle rilevabili dalle banche dati sanitarie correnti e dal Registro regionale di mortalità.
Approfondimenti
- Dossier 272/2021 - L’assistenza ai pazienti oncologici nel fine vita in Emilia-Romagna durante la pandemia da Covid-19. Analisi delle serie storiche
- Dossier 270/2021 - L’assistenza nel fine vita ai pazienti oncologici in Emilia-Romagna nel decennio 2010-2019