Requisiti generali
I requisiti generali di accreditamento si applicano ai processi direzionali e trasversali dell’intera organizzazione, delle strutture sanitarie pubbliche e private, per verificare se la struttura mette sistematicamente in atto il controllo sulla qualità e sicurezza dei servizi erogati e sui risultati prodotti. Sono in forma di check-list.
Descrizione
I requisiti generali sono stati elaborati prendendo come riferimento concettuale il precedente modello di accreditamento regionale (delibera di Giunta regionale n. 327/2004) e l’Intesa Conferenza Stato-Regioni n. 259 del 20/12/2012, recepita con DGR n. 884/2013, al fine di partecipare al processo di omogeneizzazione del sistema di accreditamento nazionale, anche in considerazione degli indirizzi europei in materia.
I requisiti generali approvati (DGR n. 1943/2017) rispondono alla necessità di verificare nelle strutture sanitarie la presenza di processi di controllo sulla qualità e la sicurezza della propria organizzazione, dei servizi erogati e dei risultati prodotti. Il complesso dei requisiti generali orienta inoltre le organizzazioni al miglioramento continuo.
Si applicano a tutte le organizzazioni sanitarie - pubbliche e private, di grandi e piccole dimensioni, mono o polispecialistiche - garantendo la possibilità di adeguare la valutazione alle caratteristiche delle diverse strutture. Nello specifico, si applicano ai processi direzionali e trasversali dell’intera organizzazione delle strutture sanitarie pubbliche e private, quindi prioritariamente a livello delle rispettive Direzioni. Si è ritenuto in questo modo di favorire un ruolo più rilevante della leadership a sostegno del miglioramento e dell’innovazione sia mediante i processi direzionali sia mediante i processi di supporto.
I requisiti generali sono stati deliberati direttamente in forma di check-list, suddivisi in 8 criteri e 27 requisiti e 101 elementi di valutazione afferenti ai 27 requisiti. Gli elementi di valutazione rappresentano gli aspetti che devono essere considerati per valutare la rispondenza a quanto richiesto dallo stesso requisito, tenendo conto della tipologia e complessità della struttura.
Gli 8 criteri
Sistema di gestione delle strutture sanitarie
Fornisce garanzia di buona qualità dell’assistenza sanitaria, richiede una gestione dell’organizzazione che governi le dimensioni più fortemente collegate alla specifica attività di cura e assistenza in un’ottica di miglioramento continuo.
I processi di governo (pianificazione e verifica) devono essere coerenti con le indicazioni regionali e svilupparsi in considerazione dell’analisi puntuale del proprio contesto in termini sia di bisogni che di offerta.
Ulteriore elemento strategico previsto è la capacità di costruzione/partecipazione a reti che garantiscano efficienza e continuità nella presa in carico.
Prestazioni e servizi
In un’ottica di trasparenza e accountability è buona prassi che l’organizzazione descriva la tipologia e le caratteristiche delle prestazioni e dei servizi erogati e individui i metodi di lavoro da adottarsi. La qualità delle prestazioni è garantita non solo dall’efficacia e dall’efficienza dei processi interni ma dalla capacità di prendere in carico il paziente nell’ambito dell’intero percorso clinico-assistenziale, facilitando accessibilità e continuità della cura.
Tali aspetti dovranno essere verificati sia in termini di performance del sistema che di esperienza del paziente.
Aspetti strutturali
L’organizzazione cura la idoneità all’uso delle strutture e la puntuale applicazione delle norme relative alla manutenzione delle attrezzature. È buona prassi che l’organizzazione dia evidenza del contributo del personale nella gestione delle stesse.
Competenze del personale
La competenza di tutte le figure professionali che intervengono nel percorso di presa in carico del paziente è un elemento fondamentale per la garanzia di buoni risultati. L’organizzazione deve quindi curare che tutto il personale possieda/acquisisca e mantenga le conoscenze e le abilità necessarie alla realizzazione in qualità e sicurezza delle specifiche attività. L’organizzazione deve inoltre garantire che le competenze siano costantemente sviluppate in relazione all’evoluzione dei bisogni e alle innovazioni clinico-organizzative.
Comunicazione
Una buona comunicazione e relazione fra professionisti e con i pazienti garantisce allineamento ai comportamenti professionali attesi, aumento della sicurezza nell’erogazione delle cure, partecipazione dei pazienti nelle scelte di trattamento.
Appropriatezza clinica e sicurezza
L’efficacia, l’appropriatezza, la sicurezza sono elementi essenziali per la qualità delle cure e devono essere monitorate.
L’organizzazione deve favorire e verificare l’utilizzo sistematico di tutti gli strumenti volti a garantire appropriatezza e sicurezza (es. gestione del rischio clinico, audit clinico, EBM e EBN, ecc.).
Processi di miglioramento e innovazione
Il governo delle azioni di miglioramento, dell’adozione di innovazioni tecnologiche e organizzativo-professionali e la facilitazione della ricerca clinica e organizzativa esprimono la capacità dell’organizzazione di adattarsi a contesti nuovi, assumendo comportamenti eticamente fondati, professionalmente adeguati, socialmente accettabili e sostenibili.
Tali processi devono diventare elementi strategici di tutte le organizzazioni sanitarie e dell’intero sistema.
Umanizzazione
L’impegno a rendere i luoghi di assistenza e i programmi diagnostici e terapeutici orientati quanto più possibile alla persona, considerata nella sua interezza fisica, sociale e psicologica è un impegno comune a tutte le strutture.
Riferimenti normativi
- Delibera di Giunta regionale n. 1943/2017
Approvazione requisiti generali e procedure per il rinnovo dell'accreditamento delle strutture sanitarie (testo dell'atto con allegato parte integrante) - Allegato Requisiti generali di accreditamento
Pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna, n. 332 del 13.12.2017 periodico (parte seconda) - Delibera di Giunta regionale n. 884/2013
Recepimento dell'Intesa sancita ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome sul documento recante "Disciplina per la revisione della normativa dell'accreditamento" , in attuazione dell'articolo 7, comma 1, del nuovo patto per la salute per gli anni 2010-2012 (rep. atti n. 243/csr del 3 dicembre 2009).Rep. n. 259/csr del 20/12/2012 - Intesa Conferenza Stato-Regioni n. 259 del 20 dicembre 2012
Intesa approvata ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, sul documento recante "Disciplina per la revisione della normativa dell'accreditamento", in attuazione dell'articolo 7, comma 1, del nuovo Patto per la salute per gli anni 2010-2012