Accreditamento delle strutture sanitarie

Requisiti per l'accreditamento

Accreditamento istituzionale delle organizzazioni sanitarie

Il modello vigente in Emilia-Romagna prevede che la concessione dell’accreditamento alle strutture sanitarie pubbliche e a quelle private che ne fanno richiesta sia subordinata alla verifica del possesso di requisiti prestabiliti, deliberati dalla Giunta regionale La verifica costituisce il cuore della istruttoria tecnica affidata dalla normativa all’Organismo tecnicamente accreditante (OTA) della Regione Emilia-Romagna, secondo l’Intesa Stato-Regioni in materia di accreditamento. 

I requisiti sono distinti in: 

  • Requisiti generali (RG), cosiddetti di sistema, approvati inizialmente con la DGR n. 327/2004, attualmente sostituiti dai nuovi requisiti generali approvati con la DGR n. 1943/2017.
  • Requisiti specifici (RS), di natura tecnico-professionale, applicabili alle diverse aree specialistiche, approvati con atti successivi a partire dalla DGR 327/2004. La loro natura li rende soggetti a periodica revisione. 

Requisiti generali

I requisiti generali sono stati elaborati prendendo come riferimento concettuale il precedente modello di accreditamento della Regione Emilia-Romagna (DGR 327/2004) e l’Intesa approvata in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento “Disciplina per la revisione della normativa dell’accreditamento” del 20/12/2012, recepita con DGR 884/2013, al fine di partecipare al processo di omogeneizzazione del sistema di accreditamento nazionale, anche in considerazione degli indirizzi europei in materia.

I requisiti sono stati approvati con delibera della Giunta regionale n. 1943 del 4/12/2017.

I requisiti generali approvati rispondono alla necessità di verificare nelle strutture sanitarie la presenza di processi di controllo sulla qualità e la sicurezza della propria organizzazione, dei servizi erogati e dei risultati prodotti. Il complesso dei requisiti generali orienta inoltre le organizzazioni al miglioramento continuo.

Questi requisiti si applicano a tutte le organizzazioni sanitarie - pubbliche e private, di grandi e piccole dimensioni, mono o polispecialistiche - garantendo la possibilità di adeguare la valutazione alle caratteristiche delle diverse strutture. I requisiti generali approvati si applicano ai processi direzionali e trasversali dell’intera organizzazione delle strutture sanitarie pubbliche e private, quindi prioritariamente a livello delle rispettive Direzioni. Si è ritenuto in questo modo di favorire un ruolo più rilevante della leadership a sostegno del miglioramento e dell’innovazione sia mediante i processi direzionali sia mediante i processi di supporto.

I requisiti generali sono stati deliberati direttamente in forma di check-list, suddivisi in 8 criteri e 27 requisiti e 101 elementi di valutazione afferenti ai 27 requisiti. Gli elementi di valutazione rappresentano gli aspetti che devono essere considerati per valutare la rispondenza a quanto richiesto dallo stesso requisito, tenendo conto della tipologia e complessità della struttura. 

Di seguito sono elencati gli otto criteri previsti dal nuovo modello.

Sistema di gestione delle strutture sanitarie

Fornisce garanzia di buona qualità dell’assistenza sanitaria, richiede una gestione dell’organizzazione che governi le dimensioni più fortemente collegate alla specifica attività di cura e assistenza in un’ottica di miglioramento continuo.

I processi di governo (pianificazione e verifica) devono essere coerenti con le indicazioni regionali e svilupparsi in considerazione dell’analisi puntuale del proprio contesto in termini sia di bisogni che di offerta.

Ulteriore elemento strategico previsto è la capacità di costruzione/partecipazione a reti che garantiscano efficienza e continuità nella presa in carico.

Prestazioni e servizi

In un’ottica di trasparenza e accountability è buona prassi che l’organizzazione descriva la tipologia e le caratteristiche delle prestazioni e dei servizi erogati e individui i metodi di lavoro da adottarsi. La qualità delle prestazioni è garantita non solo dall’efficacia e dall’efficienza dei processi interni ma dalla capacità di prendere in carico il paziente nell’ambito dell’intero percorso clinico-assistenziale, facilitando accessibilità e continuità della cura.

Tali aspetti dovranno essere verificati sia in termini di performance del sistema che di esperienza del paziente.

Aspetti strutturali

L’organizzazione cura la idoneità all’uso delle strutture e la puntuale applicazione delle norme relative alla manutenzione delle attrezzature. È buona prassi che l’organizzazione dia evidenza del contributo del personale nella gestione delle stesse.

Competenze del personale

La competenza di tutte le figure professionali che intervengono nel percorso di presa in carico del paziente è un elemento fondamentale per la garanzia di buoni risultati. L’organizzazione deve quindi curare che tutto il personale possieda/acquisisca e mantenga le conoscenze e le abilità necessarie alla realizzazione in qualità e sicurezza delle specifiche attività. L’organizzazione deve inoltre garantire che le competenze siano costantemente sviluppate in relazione all’evoluzione dei bisogni e alle innovazioni clinico-organizzative.

Comunicazione

Una buona comunicazione e relazione fra professionisti e con i pazienti garantisce allineamento ai comportamenti professionali attesi, aumento della sicurezza nell’erogazione delle cure, partecipazione dei pazienti nelle scelte di trattamento.

Appropriatezza clinica e sicurezza

L’efficacia, l’appropriatezza, la sicurezza sono elementi essenziali per la qualità delle cure e devono essere monitorate.

L’organizzazione deve favorire e verificare l’utilizzo sistematico di tutti gli strumenti volti a garantire appropriatezza e sicurezza (es. gestione del rischio clinico, audit clinico, EBM e EBN, ecc.).

Processi di miglioramento e innovazione

Il governo delle azioni di miglioramento, dell’adozione di innovazioni tecnologiche e organizzativo-professionali e la facilitazione della ricerca clinica e organizzativa esprimono la capacità dell’organizzazione di adattarsi a contesti nuovi, assumendo comportamenti eticamente fondati, professionalmente adeguati, socialmente accettabili e sostenibili.

Tali processi devono diventare elementi strategici di tutte le organizzazioni sanitarie e dell’intero sistema.

Umanizzazione

L’impegno a rendere i luoghi di assistenza e i programmi diagnostici e terapeutici orientati quanto più possibile alla persona, considerata nella sua interezza fisica, sociale e psicologica è un impegno comune a tutte le strutture.

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ultima modifica 2024-05-28T17:41:46+01:00
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