Infezioni in ospedale
Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) in ambito ospedaliero e la resistenza agli antibiotici (AMR) rappresentano un pericolo significativo per la sicurezza dei pazienti, che richiedono interventi specifici. Le infezioni più frequenti sono le polmoniti, le infezioni delle vie urinarie, le infezioni del sito chirurgico e le batteriemie. Rispetto al passato si osserva un aumento delle infezioni sistemiche, conseguenza di un graduale aumento dei fattori di rischio, per esempio: uso di dispositivi invasivi, ricovero di pazienti immunodepressi, aumento dei microrganismi antibioticoresistenti.
La sorveglianza mediante rilevazione periodica della prevalenza (point prevalence survey - PPS) delle ICA rappresenta un utile strumento per rilevare dati sulla frequenza di infezioni, sull’utilizzo di dispositivi invasivi e sull’uso di antibiotici nei diversi reparti e gruppi di pazienti. La raccolta continuativa di questi dati permette:
- Monitoraggio costante, sia aziendale che regionale.
- Implementazione di programmi di miglioramento della qualità.
- Aumento della percezione della rilevanza del fenomeno da parte degli operatori sanitari (formazione).
La terza edizione della sorveglianza PPS è stata condotta nel mese di novembre 2022. Hanno partecipato 325 ospedali di 19 Regioni/Province autonome, tra cui l'Emilia-Romagna. I risultati sono disponibili nel report nazionale riassuntivo Sorveglianza mediante prevalenza puntuale delle infezioni correlate all’assistenza e sull’uso di antibiotici negli ospedali per acuti (PPS3).
In Emilia-Romagna, il primo PPS negli ospedali per acuti è stato realizzato nel 2012, attuando il protocollo proposto dallo European Center for Disease Control (ECDC), e un secondo studio di prevalenza è stato condotto nel 2016:
- Report italiano PPS2 2016/2017. Studio di prevalenza italiano sulle infezioni correlate all'assistenza e sull'uso di antibiotici negli ospedali per acuti - Protocollo ECDC
- Studio di prevalenza su infezioni correlate all’assistenza e uso di antibiotici negli ospedali per acuti. Rapporto regionale 2016