Equità, dialogo e partecipazione

Early Development Instrument (EDI)

Uno strumento per osservare lo sviluppo infantile in chiave territoriale, promuovendo equità e benessere fin dai primi anni di vita.

Osservare l’infanzia per leggere il territorio

L’Early Development Instrument (EDI) è un questionario sviluppato in Canada per valutare lo sviluppo dei bambini in età prescolare in cinque aree: salute fisica e benessere, competenze sociali, maturità emotiva, sviluppo cognitivo e linguistico, abilità comunicative. Viene compilato dagli insegnanti dopo almeno sei mesi di osservazione e restituisce un’indicazione di tipo ecologico sulla vulnerabilità infantile, utile per analizzare le condizioni di sviluppo nei diversi territori.

Uno strumento orientato alla comunità

EDI non è uno strumento diagnostico, né valuta singoli bambini o contesti scolastici, ma fornisce una lettura collettiva del benessere dell’infanzia in una data comunità. L’obiettivo è supportare la programmazione di politiche pubbliche attraverso un approccio eco-sociale, attento ai determinanti sociali della salute e orientato all’equità fin dai primi anni di vita.

Lo sviluppo infantile nel contesto

L’EDI si basa sul costrutto teorico dell’Early Child Development, secondo cui lo sviluppo dei bambini è influenzato dall’interazione tra fattori biologici e ambiente sociale. L’analisi delle vulnerabilità rilevate con EDI può essere integrata con indicatori sanitari, ambientali, socioeconomici e scolastici, permettendo di costruire profili di comunità più completi e orientare azioni mirate.

Un indicatore per politiche integrate e territoriali

Utilizzato su scala locale o regionale, EDI consente di individuare bisogni specifici e di rafforzare la coerenza tra servizi educativi, sociali e sanitari. I dati raccolti non hanno finalità classificatorie, ma offrono un riferimento territoriale utile a programmare interventi proporzionati ai bisogni, promuovendo equità nei percorsi di crescita.

L’esperienza in Emilia-Romagna, 2012 > 2022

In Emilia-Romagna, l’adozione di EDI è iniziata con il progetto KIPI (2012-2015), condotto in collaborazione con università canadesi e soggetti territoriali. A partire da questa prima sperimentazione, è stato avviato un percorso per costruire un sistema regionale basato su EDI, integrato nella programmazione sociale, sanitaria ed educativa.

Dopo una rilevazione pilota nel 2017, lo strumento è stato applicato in ambito distrettuale nel progetto “Focus 06” (2018–2020) e successivamente su scala regionale nel 2022, coinvolgendo 13 distretti e oltre 3.700 bambini. I dati raccolti hanno mostrato differenze territoriali e livelli di vulnerabilità variabili, fornendo indicazioni preziose per la programmazione di interventi mirati. L’esperienza del distretto di Carpi, l'unico ad aver effettuato tre rilevazioni consecutive (2018, 2020, 2022), ha permesso di osservare l’evoluzione nel tempo delle condizioni di sviluppo infantile, anche in relazione agli effetti della pandemia.

L’utilizzo di EDI ha evidenziato la possibilità di integrare dati educativi e sociali in modo sistematico, valorizzando la scuola dell’infanzia come punto di osservazione privilegiato e favorendo una lettura condivisa dei bisogni dell’infanzia nei territori.

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ultima modifica 2025-11-10T15:41:49+01:00
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